Bruxelles – “Non è possibile nel 2016 che la vita dei cittadini sia affidata a una paletta o a un fonogramma”. Ne è convinto Curzio Maltese, europarlamentare della Sinistra unita Gue, commentando la strage ferroviaria avvenuta martedì scorso in Puglia, quando lo scontro frontale tra due treni ha causato 27 morti e 50 feriti. I treni, uno proveniente da Andria e uno da Corato, viaggiavano su un unico binario. Uno dei due non sarebbe dovuto essere lì. E adesso la procura indaga se si sia trattato di un problema tecnico o se si possa parlare di un errore umano. Quale che sia il verdetto, Maltese è convinto che “non ha senso oggi scatenare l’ennesima caccia all’errore umano”. “I 27 morti e i 50 feriti della strage ferroviaria in Puglia” continua l’europarlamentare “non sono le vittime di un ‘fatale errore umano’ ma della precisa volontà di fare profitti sulla pelle dei cittadini e di risparmiare affidando la vita dei passeggeri di una tratta importante e affollata, incredibilmente ancora a binario unico, alla sola paletta di un capostazione”.
La circolazione ferroviaria nel tratto Andria-Corato è infatti regolata da un sistema a “blocco telefonico”. Capi stazione e macchinisti si scambiano informazioni attraverso fonogrammi, dispacci e palette e, quando il binario è sgombro, comunicano il via libera per il passaggio di un treno. Un sistema, questo, molto antico e che non dovrebbe più esistere, secondo Maltese, nel 2016 quando “in Italia e in Europa abbiamo da anni strumenti e tecnologie per rendere più sicura la circolazione ferroviaria e il parlamento europeo ha approvato un pacchetto di misure tecniche per rafforzare ulteriormente la sicurezza”
“Il raddoppio della tratta era già stato approvato e finanziato dall’Europa, ma è stato continuamente rinviato, fino alla tragedia dell’altro giorno” sottolinea Maltese, che poi continua “per evitare che queste tragedie si ripetano è necessario che l’Autorità per la sicurezza ferroviaria vigili sulle liberalizzazioni, finora spesso selvagge, delle ferrovie. Ma è anche indispensabile che il governo italiano acceleri l’eliminazione delle arcaiche e pericolosissime tratte a binario unico e imponga alle società appaltatrici l’adozione di adeguati sistemi di controllo”
Insomma, secondo l’europarlamentare non si tratta adesso di cercare il “caprio espriatorio di turno”: l’errore è che, nel ventunesimo secolo e in un’ Europa in cui esistono mezzi e tecnologie per una sicura circolazione ferroviaria, “quei due treni non avrebbero dovuto viaggiare senza sistemi di correzione automatica di un eventuale errore umano. E non avrebbero dovuto viaggiare sullo stesso binario”.