Bruxelles – Nell’era moderna della velocità e della globalizzazione usi e costumi si modificano sempre più rapidamente. Inevitabilmente una significativa parte della cultura cade in disuso o viene persa nelle pieghe del tempo. Destinata all’oblio è soprattutto la parte immateriale dell’arte, quella tramandata oralmente e attraverso pratiche sempre meno frequenti, dalla tradizione artigianale alle danze tipiche fino ai canti popolari. Considerando il valore inestimabile e la vulnerabilità di questa parte della cultura, un progetto di ricerca dell’Unione europea conta di salvarla dallo scorrere degli anni. Nikos Grammalidis, coordinatore del progetto I-Treasures dal Centro per la ricerca e la tecnologia Hellas a Salonicco, ha pensato di sfruttare le più moderne tecnologie per registrare e immagazzinare non solo audio e video, ma vere e proprie analisi multimodali, che utilizzando sensori di diversa complessità e dettaglio permettano di catturare i movimenti degli arti, della lingua e di altre parti del corpo. L’intento è creare una banca dati digitale in cui conservare il patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
Nel momento in cui si cerca di preservare certe espressioni artistiche un video o un audio possono non essere sufficientemente accurati nel raccogliere tutte le sfumature e le sottigliezze, per esempio di una danza tipica della Vallonia. “I sensori Kinect sono facili da usare e poco costosi, ma la loro precisione può variare. Ad esempio, possono non fornire informazioni sufficienti sulle posizioni delle dita”, ha spiegato Grammalidis. Per raggiungere una maggiore precisione sono quindi utilizzati sistemi di cattura del movimento ottici, che registrando i dati dello scheletro del ballerino permettono una modellizzazione delle informazioni. Sul corpo del performer vengono applicati dei marcatori riflettenti monitorati da telecamere, che permettono di conoscere la posizione e le transizioni nello spazio tridimensionale con una precisione sub-millimetrica. In alcuni casi i ricercatori utilizzano anche sensori inerziali attaccati agli arti che monitorano gli angoli tra i segmenti corporei. Non essendo legato alla vista, questo è l’unico sistema per catturare movimenti come quelli delle gambe sotto una gonna.
Il progetto riguarda anche la preservazione di canti rari della Corsica, della Sardegna e della Grecia e persino lo sviluppo di innovativi strumenti musicali. Il budget totale di I-Treasures ammonta a 7,3 milioni di euro per 4 anni, di cui 5,2 milioni stanziati dall’Unione europea.
Euronews ha realizzato un reportage recandosi a Salonicco per capire come funzionano e come sono applicate le innovative tecnologie che promettono di salvare l’arte immateriale dalla fugace memoria dell’uomo.