Bruxelles – Jeremy Corbyn ha vinto la sua sfida con l’opposizione interna del partito e potrà ricandidarsi per correre di nuovo, dopo 10 mesi dalla sua elezione, per la leadership del partito laburista. Dopo una discussione a porte chiuse durata più di sei ore, i 33 membri del Labour’s National Executive Committee (Nec) hanno votato 18 a favore e 14 contrari, per permettere a Corbyn di accedere alla sfida interna del partito senza richiedere il supporto dei deputati del Labour, supporto che l’attuale leader non ha più dalla vittoria della Brexit al referendum del 23 giugno. Lo scorso 28 giugno, 172 membri laburisti del Parlamento gli avevano chiesto di fare un passo indietro sfiduciandolo, e solo 40 gli erano rimasti fedeli. Ma il loro tentativo di defenestrare Corbyn è caduto nel vuoto perché il leader a deciso di non ritirarsi rivendicando il mandato ricevuto dalla base elettorale, che lo ha scelto lo scorso settembre con la percentuale di consenso più alta nella storia del Labour, circa il 60% dei voti.
“Il Nec ha deciso che come leader Jeremy Corbyn sarà automaticamente candidato al ballottaggio, senza aver bisogno della nomina da parte del partito laburista al Parlamento nazionale né di quello al Parlamento europeo”, ha spiegato un portavoce del comitato.
La decisione potrebbe essere contestata in tribunale dai ribelli secondo cui Corbyn per candidarsi avrebbe avuto bisogno delle firme di 51 deputati come tutti gli altri. Secondo le regole normali i candidati che corrono per le primarie devono assicurarsi almeno il 20% dei consensi dei deputati nazionali ed europei.
A competere con lui per la leadership del partito, che verrà decisa a settembre, saranno Angela Eagle e Owen Smith. La prima, donna come la nuova prima ministra Theresa May, ha descritto se stessa come una politica dall’identità propria: “Non sono blairiana, non sono browniana e non sono una corbynista. Sono me stessa, una solida donna laburista”. In un tweet si è detta contenta del fatto che il comitato esecutivo di partito abbia preso una decisione e di essere pronta a questa sfida che è “determinata a vincere”.
I'm glad Labour's NEC has come to a decision. I welcome the contest ahead. And I am determined to win it https://t.co/gdNLprxi06
— Angela Eagle DBE (@angelaeagle) July 12, 2016
Nella corsa alle primarie si è inserito nelle ultime ore anche un altro parlamentare laburista Owen Smith, che pur dichiarando di essere d’accordo con Corbyn su tanti temi ha affermato che la sua leadership è debole: “Non è un leader che può portarci alle elezioni e far vincere il partito laburista”. Circolano in queste ora anche i nomi di altri possibili sfidanti tra cui quelli di Alan Johnson e Margaret Hodge, la deputata che promosse il voto di sfiducia.