Bruxelles – Gli occhi dell’Europa sono tutti puntati sull’Italia e sul percorso di riforme con cui il Paese sta cercando di mettersi al passo con i tempi. Un processo necessario, è convito il vicepresidente della Commissione europea, a partire dagli interventi sull’economia: “Dobbiamo modernizzare l’economia dell’Italia e dell’Europa e se ce la facciamo in Italia avremo successo in tutta Europa”, ha sottolineato Frans Timmermans intervenendo all’evento “Growth Goal – The path of the institutional reforms in EU and in Italy”, organizzato in collaborazione da Formiche ed Eunews al Parlamento europeo di Bruxelles. “Stiamo tutti guardando l’Italia, questo grande Paese che ha marcato la storia europea e adesso ha un impegno serio per dimostrare che anche l’Italia sa prendere le opportunità che ci dà il futuro”, ha aggiunto Timmermans rivolto soprattutto al ministro per le riforme istituzionali italiano, Maria Elena Boschi, anche lei presente all’evento.
Lodevole, dunque, secondo il braccio destro di Juncker, lo sforzo italiano per portare avanti riforme, che “non sono facili, ma sono necessarie”, a partire dalla “riforma del mercato del lavoro che in Italia era assolutamente necessaria”. Di questo tipo di risposte, è convinto il commissario, ha bisogno l’Europa, che deve rifuggire la tentazione di “prospettare soluzioni semplici, che non sono il futuro ma sono un ulteriore problema, come si vede in Inghilterra”. Secondo Timmermans “dobbiamo smettere di permettere solo ai populisti di parlare forte, anche noi – ha insistito – dobbiamo cominciare a parlare forte perché abbiamo molto da dire”. Insomma “se vogliamo riappropriarci del futuro, sta al politico assumersi l’onore di identificare le soluzioni corrette, mobilitare il necessario supporto e metterle in atto, per quanto difficile possa essere il compito”. L’obiettivo a cui puntare rimane “la crescita, perché ancora non siamo usciti con forza dalla crisi che ci attanaglia”.
Anche secondo Maria Elena Boschi occorre puntare sulla crescita, una delle tre grandi sfide dell’Europa di oggi, insieme a “lotta al terrorismo internazionale e immigrazione”: “Abbiamo bisogno di nuovo ossigeno per riconoscerci europei” e “di vedere l’Europa come la soluzione ai nostri problemi e non come una complicazione”, ha dichiarato la ministra al Parlamento europeo. Per questo, ha continuato, pur “sapendo che le regole sono fondamentali per quello che lasciamo ai nostri figli, abbiamo bisogno di accompagnare i dati di rigore con l’attenzione alla crescita e all’occupazione”. Da qui l’instancabile richiesta dell’Italia perché l’Ue si mostri più flessibile.
E se Roma ora ha il coraggio di fare sentire la sua voce a Bruxelles è perché ora “l’Italia c’è, orgogliosa dei risultati raggiunti in questi due anni” sul fronte riforme. “Siamo consapevoli – ha spiegato Boschi – della crisi economica che abbiamo affrontato, forse eravamo meno pronti di altri, ma abbiamo cercato di recuperare il tempo perduto con uno sforzo sulle riforme che ci viene riconosciuto a livello internazionale”. Per il futuro dell’Italia, insiste la ministra, “le riforme istituzionali sono fondamentali”, perché “garantiranno stabilità”. Per questo sarà fondamentale il referendum costituzionale di ottobre in cui “tutti noi saremo chiamati ad una scelta importante per il nostro Paese: o si vota sì e si cambia, o si vota no e si resta così come siamo”.