Bruxelles – Frans Timmermans è uno dei volti noti della Commissione Juncker. Ma è anche, e magari per qualcuno soprattutto, un’eccezione a quella legge e una deroga a quella tradizione tutta giallo-rossa per cui “romanisti si nasce, non si diventa”. Lui, olandese di Maastricht, il suo amore per Roma e la Roma non l’ha mai nascosto. Anzi, li rivendica spesso entrambi con piacere. Come in occasione dell’evento “Growth Goal – The path of the institutional reforms in EU and in Italy”, organizzato in collaborazione da Formiche ed Eunews al Parlamento europeo di Bruxelles. Aprendo i lavori i responsabili hanno sottolineato come tutti i partecipanti fossero conoscitori della lingua italiana, incluso Timmermans. Questi ha voluto spiegare il perché di questa familiarità con l’italiano. “Da ragazzo ho vissuto e studiato a Roma. Dopo quarant’anni sono rimasto romano e romanista”. Precisazioni non casuali, perché “Roma tifa Roma”, come recita uno dei tanti striscioni in curva sud.
Frans Timmermans si trasferì a Roma nel 1972, a undici anni. Suo padre era archivista presso l’ambasciata olandese in Italia, e la famiglia si trasferì per ragioni di lavoro. Timmarmans restò nella città eterna per quattro anni. La Roma la conobbe quasi per caso, di nascosto. Andò allo stadio senza dire nulla ai genitori, con gli amici di allora andò in curva Sud. “Della partita non ricordo nulla, ma l’atmosfera, i colori, i cori mi emozionarono come niente altro”, ricorderà a distanza di anni. Foto della Roma sono visibili ancora oggi sulla sua pagina Facebook.