Bruxelles – Sono giorni incerti e difficili per il Regno Unito che dopo il referendum del 23 giugno è in cammino verso la Brexit. Tra i più preoccupati i cittadini europei che vivono e lavorano nel Paese, e quelli britannici che sono in altri Stati membri, e che ora non sanno cosa succederà di loro, quali saranno i loro diritti. Il governo di Londra ha provato a tranquillizzarli pubblicando una nota in cui assicura che, fino a divorzio concluso, ovvero ancora per almeno due anni, non cambierà nulla. “I diritti e lo status dei cittadini dell’Unione che vivono nel Regno Unito non cambieranno, come non sarà stravolta neppure la vita dei tanti britannici” che vivono nel territorio da cui il referendum ha stabilito che bisogna allontanarsi, l’Unione europea.
Il divorzio non è ancora avvenuto e non è nemmeno stata formalizzata la decisione di applicare l’Art.50, cosa che non avverrà molto resto a quanto pare. Fino a che i negoziati non saranno conclusi i paesi dell’Unione restano sempre gli stessi e il paese della Regina Elisabetta non può dire di essere fuori dall’universo europeo. E anche dopo, afferma la nota, “ci aspettiamo che lo status legale dei cittadini comunitari che vivono in Uk e dei cittadini Uk in altri Stati membri, siano adeguatamente protetti”.
Cosa succede a chi vive nel Regno Unito da più di 5 anni?
I cittadini europei che vivono in maniera continuativa e regolarmente nel Regno Unito da almeno 5 anni hanno diritto in maniera automatica alla residenza, questo significa che possono restare nel Paese a tempo indefinito e non c’è alcun obbligo di registrazione ulteriore per confermare questo status. Quelli che vivono nel Paese da almeno 6 anni hanno i requisiti per chiedere anche la cittadinanza britannica.
E che succede a chi vive nel Regno Unito da meno di 5 anni?
La cittadinanza europea permette di poter restare nel Regno Unito in base alle leggi dell’Unione europea, senza doversi registrare e godendo del diritto di libera circolazione. Invece, i membri della famiglia non europei di un cittadino europeo devono fare domanda per avere un permesso familiare, se vogliono entrare nel territorio in base alle leggi europee e non hanno un permesso di soggiorno rilasciato da uno stato membro. Discorso diverso per i cittadini irlandesi che godono di un regime di diritti speciale e che hanno quasi gli stessi diritti dei cittadini britannici.
Tra gli europei i più sfortunati sono i cittadini croati che avranno bisogno di ottenere un permesso per poter lavorare nel Regno Unito. Da questo punto di vista, tuttavia, non è cambiato nulla rispetto a quanto stabilivano le norme per l’ingresso dei cittadini nel Regno Unito al momento dell’entrata della Croazia nell’Unione nel 2013.
Il governo britannico, conclude, rassicurando che tutti i cittadini europei europei che vivono nel Regno Unito, ricordando che la loro vita non cambierà dopo Brexit e “nessuno potrà essere cacciato dal Paese”.