Roma – “Il programma simbolo della nostra Europa e, in questo momento particolare” segnato dal terremoto Brexit, “diventa la speranza, la fiamma per il rilancio” dell’Ue. Ne è convinta il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che lo ha spiegato in Campidoglio, a Roma, intervenendo al convegno ‘Erasmus+ e il successo made in Italy’.
Per la titolare di Viale Trastevere, l’esperienza di interscambio formativo europeo è un successo dimostrato dai dati – oltre 3,5 milioni di studenti coinvolti dal 1987, per il 10% italiani – ma occorre uno sforzo maggiore per aumentare la percentuale di chi sfrutta questa opportunità, oggi ferma ad appena l’1,2% della popolazione giovanile cui il programma si rivolge. La Commissione europea ha fatto la sua parte incrementando del 40% le risorse assegnate, e ciò per Giannini è indice della “consapevolezza che l’Erasmus debba diventare il volano dell’agenda europea dal 2017”.
Sono tre le mosse indicate dal ministro per dare slancio al programma di interscambio: “La prima la sta facendo la Commissione, con l’apertura di Erasmus ai Paesi extra Ue; la seconda, più a carico dei governi nazionali, è estendere il più possibile l’esperienza ai giovanissimi, ai ragazzi delle scuole; la terza mossa, da fare insieme tra l’Ue e gli Stati membri, è fare in modo che l’Erasmus si estenda” il più possibile “nella società, con apprendistato ed esperienze di lavoro all’estero”.