Bruxelles – Il Ceta, l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada, deve essere approvato da tutti i Parlamenti dei Paesi membri e non solo dalle istituzioni comunitarie. A chiederlo è anche la Confederazione europea dei sindacati, Etuc-Ces, che è intervenuta nel dibattito che sta imperversando a Bruxelles. “Ceta dovrebbe essere messo ai voti nei parlamenti nazionali, perché è molto controverso”, ha affermato il segretario generale Luca Visentini. “Si tratta di un accordo imperfetto con standard di lavoro che non sono applicabili, un processo legale Vip solo per gli investitori stranieri, e non riesce ad escludere completamente i servizi pubblici” dal suo campo di applicazione, ha aggiunto Visentini. Per questo, ha concluso il segretario generale, “ha bisogno di dibattito più democratico che i parlamenti possono fornire”.
Diversi Stati membri ritengono che l’accordo sia da considerarsi misto, perché riguarda competenze comunitarie e nazionali, e per questo dovrebbe essere approvato da tutte le assemblee dei Paesi membri. Il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e alcuni Stati tra cui l’Italia, sono favorevoli invece ad un’approvazione più veloce solo a livello comunitario. La decisione dell’esecutivo in merito è attesa per domani.