Bruxelles – La sentenza con cui due giorni fa sono stati condannati i due informatori francesi, Antoine Deltour e Raphael Halet, per le rivelazioni che hanno dato vita allo scandalo LuxLeaks sarebbe da riscrivere, perché nata da un peccato originale. Secondo i deputati di cinque diversi gruppi al Parlamento europeo la sentenza si basa su un’interpretazione sbagliata della direttiva europea sui segreti commerciali, alla cui stesura hanno lavorato personalmente i cinque e che è stata recentemente adottata dalle istituzioni europee.
Jean-Marie Cavada dei liberali Alde, Sergio Cofferati dell’S&D, Laura Ferrara degli euroscettici Efdd, Constance Le Grip del Ppe e Julia Reda dei Verdi, in una nota congiunta esprimono grande preoccupazione per la cattiva interpretazione della direttiva da cui deriva la sentenza con cui Deltour ha subito una condanna a 12 mesi con condizionale e a 1500 euro di sanzione.
Gli eurodeputati criticano il fatto che “nonostante l’interesse generale dimostrato delle sue rivelazioni, Deltour non sarebbe coperto dall’eccezione per proteggere gli informatori contenuta in questa direttiva”, e il giudice avrebbe ignorato che “la rivelazione di ogni ‘condotta scorretta’ o ‘irregolarità’, oltre che le attività illegali, deve essere coperta nelle eccezioni”.
Inoltre la decisione sarebbe anche in contrasto con il principio di “non retroattività della legge”. La direttiva a cui la sentenza fa riferimento “non era in vigore nel momento in cui i presunti crimini siano stati commessi e che non è in vigore neanche adesso, visto che non è ancora stata trasposta nella legislazione lussemburghese”, specificano gli eurodeputati.
Se il giudice avesse utilizzato la direttiva nella sua versione finale il destino di Deltour sarebbe stato diverso? “Il caso ‘LuxLeaks’ ci ricorda che l’eccezione per la protezione degli informatori nella direttiva segreti commerciali, deve essere considerato come un primo passo verso ulteriori iniziative per proteggere gli informatori in Europa”, concludono i cinque deputati.
Il dibattito sulla protezione degli informatori continuerà al Parlamento europeo nel corso della prossima sessione plenaria a Strasburgo prevista per la prossima settimana.