Bruxelles – Come affrontare le sfide dell’inquinamento prodotto da auto, treni e aerei? Come fare scelte più verdi? Ha provato a dare una risposta a queste – e altre – domande il report dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) ‘Signals 2016 – Towards green and smart mobility‘.
I trasporti sono i responsabili di un quarto delle emissioni di gas serra in Europa e causano inquinamento sia ambientale che acustico, oltre a portare alla disgregazione dell’habitat in cui viviamo. Non sorprende dunque che il loro combustibile sia, al 94%, petrolio. L’Ue ha già preso misure per adottare sistemi che salvino energia, piuttosto che consumarne, ma non è ancora abbastanza. Bisogna lavorare di più per arrivare a centrare i target del 2050 cioè ridurre del 60% (rispetto al 1990) le emissioni di gas serra e quelle dei trasporti internazionali marittimi del 40% rispetto al 2005.
La sfida è difficile perché i trasporti riguardano la vita quotidiana dei cittadini europei e spesso portano le città a raggiungere livelli di inquinamento troppo alti, come è successo – ricorda il report – a Londra e a Parigi, nel 2016. La strada da percorrere per migliorare è quella dell’introduzione, e del successivo controllo, degli standard delle emissioni.
Un altro aspetto da tenere sotto controllo è quello dell’inquinamento acustico. Il report stima che un europeo su quattro si trovi in vicinanza di suoni troppo alti per essere ben tollerati dalle proprie orecchie. Questi causano circa 10mila morti premature dovute allo sviluppo di ipertensione e disturbi cardiovascolari.
La soluzione sta nell’adottare politiche comuni. Non solo nelle città, dove già buoni esempi di “sharing economy” dei trasporti sono visibili. Ma anche nel settore del turismo e in quello dei viaggi più in generale, dove quelli in aereo hanno il record per il più elevato livello di inquinamento prima ancora che camion o macchine. Le soluzioni più “green” rimangono le classiche passeggiate o le pedalate in bici, lo confermano anche i dati.