Bruxelles – Piccolo passo avanti nel cammino della Turchia verso l’Europa. Durante il dodicesimo incontro della conferenza intergovernativa Ue-Turchia, si è concordata l’apertura del capitolo 33 dei negoziati per l’adesione, quello che riguarda le questioni finanziarie e di bilancio. Si tratta del sedicesimo capitolo su 35 aperto a partire dal 2005, mentre soltanto uno è stato finora chiuso. L’apertura del capitolo faceva parte dell’accordo di marzo, stretto dall’Unione europea con Ankara per tentare di bloccare il flusso di migranti in arrivo sulle isole greche. Si tratta di un capitolo meno problematico di altri nel processo di adesione, tanto da non avere creato problemi nemmeno a Cipro, fortemente critica sull’avanzamento dei negoziati di adesione della Turchia. La Commissione, come già annunciato, sta preparando l’apertura di altri cinque capitoli negoziali.
Accogliendo questo progresso, l’Alto Rappresentante Federica Mogherini ha comunque sottolineato che “la Turchia deve rispettare i più alti standard quando si tratta di democrazia, Stato di diritto, rispetto delle libertà fondamentali, compresa la libertà di espressione e dei media”. Per l’Ue “questi sono i valori fondamentali che tutti i Paesi candidati devono promuovere e difendere”, ricorda Mogherini, che oggi ha incontrato il ministro degli Affari europei e negoziatore per contro di Ankara, Ömer Çelik.
I due, si legge ancora nella nota, hanno parlato “dell’importanza cruciale” dei negoziati di pace con Cipro, così come delle sfide legate alla liberalizzazione dei visti e ai flussi migratori. L’Alto rappresentante, afferma una nota diffusa dal Servizio di azione esterna dell’Ue, “ha anche ribadito la necessità di un autentico dialogo politico interno, nel quadro del processo di pace con i curdi, pur sottolineando che l’Ue riconosce il Pkk come organizzazione terroristica”.