Bruxelles – E’ un Europa che vuole apparire più forte e non indebolita quella che esce dall’inizio del terremoto Brexit. Un’Europa più affidabile. Lo confermano le parole di Angela Merkel che nel suo incontro con la stampa finale, dopo la due giorni al Consiglio europeo dedicato principalmente alle conseguenze della Brexit, ricorda quali sono gli obiettivi dei 27 paesi rimasti uniti a Bruxelles, dopo l’uscita ancora non formale della Gran Bretagna. “L’Unione europea dà prosperità e sicurezza ai suoi cittadini, assicurando lavoro e competitività alle giovani generazione del continente e – ha aggiunto -, dobbiamo continuare a farlo, concentrandoci su temi come il lavoro e la crescita e migliorando la competitività”. Secondo la cancelliera ora più che mai “dobbiamo essere convincenti con i nostri concittadini sul perché stiamo facendo alcune scelte, e mostrando che raggiungiamo i nostri obiettivi. Non è un problema di più o meno regole”.
La discussione su questi temi per la Cancelliera tedesca è molto importante e sarà portata avanti a settembre quando i 27 capi di Stato e di governo dell’Unione europea, senza Cameron, si riuniranno di nuovo per affrontare la questione Brexit a Bratislava, capitale della Slovacchia, che ha la presidenza di turno dell’Ue.
L’uscita di uno Stato, ricco e importante come quello inglese, dal cerchio dei 28 paesi mebri ha ed avrà sicuramente ripercussioni pesanti, ma non cambia la natura dell’Unione. “Non si tratta di capire se siamo di fronte a ‘meno Europa’ o ‘più Europa’ – ha asserito la Cancelliera -, ma piuttosto di concentrarci a fare di più”. Questo significa affrontare i grandi temi dell’agenda europea come il lavoro e la sicurezza senza cambiare nessun trattato. Merkel ha così risposto indirettamente alla proposta avanzata lo scorso maggio dall’ex presidente francese Nicolas Sarkozy che proponeva di introdurre un nuovo trattato fondamentale, che istituisse delle autorità politiche a livello europeo con maggiori poteri decisionali a livello sovranazionale.
La Germania, invece, è convinta che “non ci sia bisogno di maggiori o minori regole, ma di realizzare quelle che ci sono” – ha detto Merkel rispondendo ad una domanda che definiva il sistema bancario italiano come “in grave difficoltà” e con un governo che “vorrebbe approfittare della situazione per cambiare le regole”. “Credo che sia stata concessa una certa flessibilità a certi Paesi per favorire la crescita. Guardando soprattutto all’Italia, posso dire che abbiamo adottato diverse soluzioni, ma non possiamo ridiscutere ogni due anni le regole del settore bancario”.
Quella di non cambiare le regole è una linea condivisa anche dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker a cui Merkel ha riconosciuto il merito di aver “introdotto un nuovo metodo di lavoro, semplificando le regole, senza cambiare i trattati.”
L’uscita della Gran Bretagna costituisce una novità assoluta per l’Europa, “sono casi che risolviamo per la prima volta e che bisogna che affrontiamo”, ha spiegato la cancelliera. Sul ruolo delle istituzioni europee nel prossimo negoziato Brexit ha poi aggiunto: “Sia la Commissione che il Parlamento devono svolgere i loro ruoli. Il Consiglio darà le linee guida e la Commissione si dovrà concentrare sulle questioni più nei dettagli e su come affrontarli. Poi però il Parlamento dovrà approvare l’accordo, ed è bene che non si trovi il documento sul tavolo all’ultimo momento, dunque dovrà vederlo prima, accompagnando il negoziato, per garantire che ci sia una maggioranza per approvarlo. Tutte le istituzioni dell’Unione saranno dentro a questo processo”.