Londra – David Cameron ha chiarito che non ci sarà un secondo referendum né in Uk né in Scozia, tacitando di fatto coloro che attraverso una petizione ufficiale del governo avevano richiesto la ripetizione del voto. Per mezzo del suo portavoce ha dichiarato che questo “non è lontanamente possibile. C’è stato un risultato determinante [nel referendum UE].”
La petizione, che aveva raggiunto 3 milioni di firme, era stata presentata in tempi non sospetti da un sostenitore del Leave e mirava alla ripetizione del voto nel caso in cui non si fosse raggiunto un’affluenza del 75%, il quorum avrebbe dovuto essere del 60%. In ogni caso, la petizione non è stata discussa in parlamento e non ha valore retroattivo, quindi non avrà nessuna influenza sul voto di giovedì passato.
Non si è fatto sfuggire, infine, un chiaro messaggio a Nicola Sturgeon, leader dello Scottish National Party. Sempre attraverso il suo portavoce Cameron ha smentito la possibilità di un secondo referendum in Scozia. “C’è stato un referendum legale, equo e decisivo due anni fa e le ragioni per la Scozia di essere nel Regno Unito sono forti oggi come lo erano 18 mesi fa.”
“Ciò di cui abbiamo tutti bisogno di fare è di concentrarci su come ottenere le condizioni migliori per la Scozia e il Regno Unito in questi negoziati e l’ultima cosa che la Scozia ha bisogno ora è un altro referendum che divide ” ha poi aggiunto il portavoce del Premier.
Negoziati che molto probabilmente non inizieranno prima di ottobre, ovvero quando un nuovo premier succederà a Cameron e attiverà l’articolo 50, che darà inizio a due anni di trattati con l’Unione Europea.