AGGIORNAMENTO DEL 28 GIUGNO. Questa mattina, in un articolo pubblicato dal Times, Osborne ha negato di essere in corsa per la leadership del partito conservatore, poiché, avendo fatto campagna per il Remain, non si sente la persona in grado di garantire l’unità del partito.
“Per quanto riguarda il mio futuro – scrive il cancelliere dello Scacchiere – non sarò un candidato alle prossime elezioni per la leadership dei conservatori. Non è nella mia natura fare le cose a metà, e ho combattuto nella campagna referendaria con tutti gli strumenti che ho avuto a disposizione. Ho creduto in questa causa ed ho lottato duramente. Dunque è evidente che, mentre accetto completamente il risultato del referendum, non sono la persona che può portare al partito l’unità della quale ha bisogno in questo momento”.
Bruxelles – Bisogna chiarirsi le idee, ma nel frattempo i mercati finanziari possono stare tranquilli. A Londra nessuno era pronto all’esito del referendum e dunque il governo sta facendo tutto il possibile per affrontare l’emergenza, spiegando che l’economia è ancora forte e competitiva, che nulla cambia nelle regole e che l’attivazione delle procedure per l’uscita dall’Unione (se mai ci sarà…) scatterà quando sarà stato creato un cordone di sicurezza attorno all’economia britannica fuori dall’Unione europea.
Lo ha ribadito oggi il Cancelliere dello scacchiere, George Osborne, assicurando che l’economia britannica “è in grado di affrontare quello che ci riserverà il futuro” e che la Gran Bretagna avvierà le procedure di divorzio “solo quando sarà pronta”.
Osborne in realtà con il discorso pubblico di questa mattina, ha iniziato a giocare anche un’altra partita, essendo nella provvisoria short list di esponenti del partito Conservatore che puntano a prendere, a ottobre, i due posti che David Cameron lascerà liberi: leader del partito e premier. Il discorso di questa mattina è stato giudicato da alcuni osservatori non solo un messaggio al mondo economico ma anche come un primo passo verso questo obiettivo. I candidati più in vista oggi, oltre al Cancelliere dello Scacchiere, sono i ministri Teresa May e Michel Gove, altre a Bors Johnson, che sembra essere però in affanno.
“Solo la Gran Bretagna può attivare l’articolo 50” ha ricordato Osborne riferendosi alla norma del Trattato sull’Unione europea che regola l’uscita di un Paese membro dall’Ue. “E a mio giudizio – ha aggiunto – dovremmo farlo solo quando c’è una visione chiara su quali nuovi accordi stiamo cercando con i nostri vicini europei”.
“Alcune aziende stanno rinviando le loro decisioni sugli investimenti e sulle assunzioni -ha ammesso il Cancelliere dello Scacchiere -, e questo avrà una ricaduta sulla nostra economia. Dobbiamo dunque affrontare questa situazione. Nessuno deve avere dubbi sulla nostra determinazione a mantenere la stabilità di bilancio che abbiamo assicurato a questa nazione”.
“Nel frattempo – ha rassicurato Osborne ripetendo le parole usate dal premier David Cameron venerdì scorso dopo il voto – e durante i negoziati che seguiranno, non ci sarà alcun cambiamento del diritto delle persone a muoversi e a lavorare, nel modo in cui i nostri beni e servizi sono scambiati o nel modo in cui sono regolati la nostra economia e il nostro sistema finanziario”.
Il Cancelliere ha espresso fiducia sulle prospettive dell’economia sostenendo che “l’economia della Gran Bretagna è forte, siamo altamente competitivi e siamo aperti al business” .
“Giovedì il popolo del Regno Unito ha votato per lasciare l’Unione Europea. Non è questo il risultato che volevo e per il quale mi sono impegnato in campagna elettorale. Ma ora che il popolo ha parlato noi, in questa democrazia, dobbiamo tutti accettare il risultato e lavorare in base a quello che ci ha detto” ha concluso.