Bruxelles – Il commissario europeo Britannico, responsabile per i Servizi finanziari, Lord Jonathan Hill si è dimesso in seguito all’esito del referendum.
Il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha informato il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, delle dimissioni di Lord Hill e dell’intenzione di trasferire il portafoglio al vicepresidente Valdis Dombrovskis affinché possa avere luogo la relativa consultazione parlamentare (punto 7 dell’accordo quadro interistituzionale). Le dimissioni di Lord Hill prendono effetto il 15 luglio (a mezzanotte) e la decisione del presidente Juncker di trasferire il portafoglio prende effetto il 16 luglio, consentendo un trasferimento ordinato di quest’importante portafoglio.
Ecco di seguito il testo del suo comunicato. Cliccate qui per il testo originale in inglese.
“Come molte persone qui e nel Regno Unito sono ovviamente molto deluso per il risultato del referendum. Volevo che finisse in modo diverso e speravo che la Gran Bretagna avrebbe scelto di giocare un ruolo nel sostenere un’Europa flessibile, competitiva, per il libero scambio verso l’esterno. Ma il popolo britannico ha preso una decisione diversa, e questo è il modo in cui la democrazia funziona.
Mentre ci muoviamo verso una nuova fase, non credo che sia giusto che io debba andare avanti come il Commissario britannico, come se nulla fosse accaduto. In linea con quanto ho discusso con il Presidente della Commissione qualche settimana fa, gli ho comunicato le mie dimissioni. Allo stesso tempo, ci deve essere una transizione ordinata, così gli ho detto che lavorerò con lui per fare in modo che ciò accada nelle prossime settimane.
Sono molto grato a Jean-Claude Juncker per avermi dato la possibilità di lavorare sui servizi finanziari e per l’opportunità di aiutare a sostenere il lavoro e la crescita in Europa. Sono stato anche contento di aver lavorato con gli altri commissari nel tentativo di portare avanti il nostro programma di riforme, e di aver avuto la possibilità di lavorare con ottimi funzionari della mia direzione generale e della mia squadra.
Sono venuto a Bruxelles come qualcuno che aveva fatto una campagna contro l’adesione della Gran Bretagna all’euro e che era scettico sull’Europa. La lascerò certo che, nonostante le sue frustrazioni, la nostra adesione era la cosa giusta per il nostro posto nel mondo e buona per la nostra economia. Ma ciò che è fatto non può essere annullato e ora dobbiamo andare avanti lavorando per fare in modo che il nostro nuovo rapporto con l’Europa funzioni nel miglior modo possibile”.