di Keep Talking Greece
La crisi economica e la dura austerità associata agli aiuti del piano di salvataggio uccidono. Uccidono i greci. La banca di Grecia forse non lo scrive in modo così melodrammatico nella sua relazione di politica monetaria del 2015-2016. Tuttavia, le conclusioni del capitolo su “Riforme della salute, crisi economica e impatto sulla salute della popolazione” sono scioccanti e confermano ciò che abbiamo udito e letto da parenti e amici negli ultimi anni: che la salute fisica e mentale dei greci si è deteriorata. In parte a causa dell’insicurezza economica, della disoccupazione, della precarietà del lavoro, della diminuzione del reddito e della costante esposizione allo stress. In parte anche a causa dei problemi economici che impongono ai pazienti di interrompere le loro cure. In parte a causa degli incredibili tagli e delle carenze del sistema di sanità pubblica.
La relazione constata che «mentre ci vuole più tempo per registrare gli effetti esatti, le tendenze mostrano un peggioramento della salute dei greci durante gli anni degli accordi di prestiti e dei tagli dell’austerità».
La Banca di Grecia dice che:
– I suicidi sono aumentati: «Il rischio di tendenze suicide aumenta quando si verificano i cosiddetti fattori di rischio primario (condizioni mediche psichiatriche), mentre i fattori secondari (la situazione economica) e terziari (età, sesso) hanno influenza sui suicidi, ma solo se i fattori primari sono già presenti».
– La mortalità infantile è aumentata quasi del 50%, principalmente per l’aumento delle morti di bambini di meno di un anno, e la diminuzione delle nascite è stata del 22,1%. La mortalità infantile è aumentata: dal 2,65% nel 2008 al 3,75% nel 2014.
– Sono aumentati i casi di malattie mentali, specialmente la depressione. Gli aumenti: 3,3% nel 2008, 8,2% nel 2011, 12,3% nel 2013. Nel 2014, il 4,7% della popolazione sopra i 15 anni ha dichiarato di soffrire di depressione: il dato era al 2,6% nel 2009.
– Le malattie croniche sono aumentate di circa il 24%.
La Banca di Grecia osserva che «gli enormi tagli nella spesa pubblica non sono stati accompagnati da cambiamenti e miglioramenti del sistema sanitario al fine di limitare le conseguenze per i cittadini più deboli e vulnerabili della società».La relazione del governatore della Banca di Grecia ricorda le indagini condotte dall’autorità statistica greca (ELSTAT) secondo le quali ci sono stati:
– Un significativo aumento del 24,2% delle persone con più di 15 anni che soffrono di problemi cronici di salute.
– Un aumento di più del 15% delle persone che hanno limitato le proprie attività a causa di problemi di salute nel 2014.
– La percentuale di nascite sottopeso (sotto i 2,5 kg) è aumentata del 19% nel 2008-2010, e ciò è associato a effetti negativi a lungo termine sulla salute e lo sviluppo dei bambini.
Citando i dati dell’OCSE del 2013, la Banca di Grecia sottolinea che il 79% della popolazione in Grecia non è coperta da assicurazione e quindi riamane senza medici e medicine a causa della disoccupazione di lunga durata, mentre i lavoratori autonomi non possono permettersi di pagare i contributi sociali.
Un sondaggio condotto nel 2014 da ELSTAT ha mostrato che parte della popolazione sopra i 15 anni ha bisogno di aiuto medico ma non lo ha ricevuto a causa della mancanza di mezzi finanziari:
– Il 13% della popolazione non ha ricevuto cure mediche o trattamenti.
– Il 15,4% non ha ricevuto cure o trattamenti odontoiatrici.
– Il 4,3% non ha ricevuto cure o trattamenti mentali.
– L’11,2% non ha comprato le medicine prescritte dai medici.
La stessa indagine mostra una diminuzione dei ricoveri ospedalieri privati e un aumento di quelli negli ospedali pubblici, con l’effetto che gli ospedali pubblici non sono in grado di affrontare le richieste a causa dei tagli di austerità al bilancio e al personale. I ricoveri ospedalieri pubblici nel 2009 sono stati 1,6 milioni e 2,5 milioni nel 2014. Secondo l’indagine, la percentuale della popolazione che doveva ricevere cure medico-infermieristiche e le ha ricevute in ritardo o non le ha ricevute del tutto era:
– 13,1% a causa delle lunghe liste di attesa.
– 6,1% a causa della distanza eccessiva o di problemi di trasporto.
– 9,4% a causa della mancanza di dottori specializzati e del personale sanitario.
La relazione della Banca di Grecia avverte che la crisi economica e la svalutazione del settore sanitario rischiano di far precipitare l’aspettativa di vita. Tuti quelli che vivono in Grecia conoscono molto bene le lunghe liste di attesa per ottenere un appuntamento per un esame medico o per i controlli diagnostici negli ospedali pubblici. In alcuni casi l’appuntamento per un semplice controllo può essere fissato a distanza di un anno. A causa dell’accorpamento degli ospedali e dei centri della salute primari, le persone devono percorrere fino a 120 chilometri per trovare il medico di cui hanno bisogno. Solo un paio di giorni fa, Keep Talking Greece ha raccontato la situazione drammatica nella città di Ierapetra nel sud di Creta, e delle persone disperate che preferiscono cercare l’aiuto del veterinario locale a causa della mancanza di un dottore per esseri umani.
Tuttavia, la crisi non colpisce solo i pazienti. Colpisce anche il personale sanitario. Solo due giorni fa, un mio amico, un dottore specializzato in problemi vascolari, mi ha raccontato che mentre anni fa riusciva sempre a mantenere la corretta distanza dai pazienti, ha invece cominciato a risentire dei loro problemi, dal momento che le persone stanno soffrendo così tanto per la crisi economica. «La situazione è drammatica là fuori, e non posso far finta di non accorgermene», ha dichiarato.
Uno dei farmacisti di zona mi ha raccontato a volte del numero drammatico di pazienti che non possono permettersi di pagare il ticket per i medicinali che vengono loro prescritti. Molti dei suoi clienti dimezzano le dosi delle medicine – per esempio prendono le pillole per il colesterolo ogni due giorni anziché giornalmente – e alcuni hanno rinunciato completamente a curarsi. «Per alcuni la scelta è questa: o le medicine, o il cibo».
Questo andazzo va avanti dal 2012, quando l’allora ministro della salute greco ha adottato il modello tedesco dei “ticket per le medicine prescritte e per i test di laboratorio” e ha tagliato alcuni servizi primari per la salute ma ha dimenticato di adottare l’altro aspetto del modello tedesco, che prevede che i pazienti non debbano spendere più del 2% del loro reddito per i servizi medici e le cure.
Ma queste cose le ho già scritte molte volte, non è forse vero? Pensavo di poter lasciar perdere per un po’ il “dramma greco” ma la realtà è più forte della volontà e dei desideri di un blogger.
Fonte: relazione della Banca di Grecia; altri dettagli qui e qui.
Pubblicato su Keep Talking Greece il 16 giugno 2016. Traduzione di Voci dall’Estero rivista da Thomas Fazi.