dal nostro inviato
Londra- Nel bel mezzo degli annunci, dello champagne e di una torta, pronta ad essere tagliata in caso di vittoria, durante la notte dello spoglio Nigel Farage, leader dell’Ukip (United Kingdom Independent Party) trova il tempo per rispondere al Movimento 5 Stelle che aveva dichiarato che “l’Ue si cambia dall’interno”.
Dal quartier generale del Leave, dove ha seguito lo spoglio delle elezioni, Farage ha dichiarato ad Eunews, che “si può essere ottimisti quanto si vuole per quanto riguarda la riforma dell’Europa, ma non succederà.”, menzionando le sue battaglie all’interno e all’esterno del Parlamento europeo e, avvertendo i 5 stelle che se “vogliono provare a cambiare l’Europa, possono farlo, ma faranno la mia stessa fine”.
Il parlamentare europeo, sostenitore di Brexit e promotore del referendum, ha poi aggiunto che “riformare l’Ue dall’interno non è possibile, questo progetto lo impedisce, si rifiuta di darci indietro la sovranità e alla fine uscire sarà l’unica soluzione.”
Farage ha risposto anche ai media che lo accusano di essere razzista, dicendo che la sua motivazione per uscire dall’Ue non si basa meramente sull’immigrazione, ma sulla sovranità e sui diritti dei lavoratori, che non provengono assolutamente dall’Ue.
“Abbiamo avuto la prima legislazione riguardo la maternità nel 1911, la parità dei salari nel 1970. Non abbiamo certo bisogno dei burocrati di Bruxelles per avere diritti.”
“Se non fossimo interessati all’Ue non ci saremmo mai candidati” aveva dichiarato oggi Beppe Grillo sul suo blog, ammettendo che l’Europa si cambia dall’interno, allontanandosi dalle posizioni dell’Ukip e scaricando formalmente Farage, con il quale il M5s aveva stretto un accordo a Strasburgo. I due partiti fanno parte del gruppo euroscettico Efdd “Europa della libertà e della democrazia diretta.”
Una prima avvisaglia della rottura tra i Ukip e M5s, si era già intravista ad aprile, quando Luigi Di Maio, in visita a Londra, aveva scaricato Farage per incontrare il leader del partito laburista Jeremy Corbyn.