Bruxelles – “Tutte le procedure per il ritiro del Regno Unito dall’Unione europea sono chiare e sono previste dai trattati”. Nelle sue prime dichiarazioni ufficiali dopo gli esiti del referendum sulla Brexit, il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, vuole sgomberare il campo da interpretazioni creative dell’articolo 50, secondo cui, dopo il verdetto delle urne, ci sarebbe ancora spazio per negoziare. Per Tusk, che dice di parlare “a nome dei 27” restano da discutere soltanto “i dettagli della procedura” e per questo ha proposto un incontro informale dei 27 a margine del Consiglio europeo della prossima settimana. In questa occasione, anticipa Tusk, i leader inizieranno “una riflessione più ampia su futuro della nostra Unione”. Nella fase di transizione, ha continuato il presidente del Consiglio europeo, “non ci sarà un vuoto legale” perché “fino a che il Regno Unito non esce formalmente dall’Unione europea, le regole Ue si applicheranno al e nel Regno Unito, sia i diritti che gli obblighi”.
“Non nascondo il fatto che volevamo un risultato diverso del referendum di ieri”, ha ammesso Tusk definendosi “pienamente consapevole di quanto è drammatico il momento politico”. Ora “non c’è modo di prevedere tutte le conseguenze politiche, soprattutto per il Regno Unito”, ha sottolineato il presidente del Consiglio, assicurando però: “Siamo preparati anche per questo scenario negativo”. Dopo avere parlato con tutti i leader, Tusk ha garantito: “Siamo tutti determinati a mantenere la nostra unità a 27, per tutti l’Unione è il quadro per il nostro futuro comune”.
É vero, ha concluso il presidente del Consiglio europeo, “gli anni passati sono stati i più difficili nella storia della nostra Unione, ma mi ricordo sempre quello che mi diceva mio padre: quello che non ci uccide ci rende più forti”.