Londra – “Il paese ha parlato e bisogna andare alle urne”, sono queste le parole di Sir Graham Watson ad Eunews, europarlamentare dal 1994 ed ex presidente del gruppo e del partito Alde (Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa) dal 2011 al 2015. Attualmente è membro del Comitato Economico e Sociale Europeo.
Eunews: Sir Graham può darci un primo commento sull’esito del voto?
Watson: Il paese ha parlato, e anche se questo referendum non è giuridicamente certo, il governo non può mettere in dubbio la voce del popolo. C’è poi un altro problema: in certe parti del Regno Unito il 70% degli elettori ha votato per restare e in altre la stessa percentuale lo ha fatto per uscire, mostrando un paese molto diviso. Il governo deve prendere atto di questi dati.
Forse nemmeno il Leave si aspettava questo risultato e anche i bookmakers hanno avuto un’amara sorpresa.
E: Ma David Cameron ha già annunciato le sue dimissioni entro ottobre…
W: Cameron ha tirato le conseguenze della sua disfatta, c’è bisogno di un nuovo Primo Ministro, bisogna andare alle urne, il popolo ha parlato contro l’Unione Europea, ma due terzi dei deputati in parlamento erano a favore del Remain, quindi c’è una forte divergenza tra il parlamento e il paese.
E: A suo parere questo esito avrà ripercussioni negative solo sul Regno Unito o anche sull’Ue?
W: Il nostro paese ha perso molto, in termini economici perché l’Uk è più povera di ieri. C’è da ricordare poi che nel medio termine ci saranno conseguenze sugli investimenti e sui posti di lavoro, che potrebbero essere molto gravi. Ho paura che questa decisione abbia conseguenze gravi anche per l’Unione Europea, persone come Le Pen saranno incoraggiate. Bisogna ammettere che l’Ue è in una condizione fragile, tutti devo unirsi per ricostruirla e riportare la solidarietà tra gli stati membri.
E: Cosa ci può dire sull’Ue e cosa si aspetta nel futuro?
W: Ci sono grandi problemi in Europa, a partire da quello che succederà tra Repubblica d’Irlanda ed Irlanda del Nord senza dimenticare la Scozia che vuole proporre un secondo referendum sull’indipendenza. La paura è che l’unità europea possa sparire. Credo che bisognerebbe lasciare 2 o 3 mesi per riflettere su questo voto, perché è stato stretto e poco chiaro. Con questo intendo dire che Londra e la Scozia, sono favorevoli all’Ue, così come lo sono i giovani, che vedono il loro futuro minacciato da questa decisione.
Penso che delle nuove elezioni servirebbero anche a spiegare ai nostri partner europei cosa vuol dire questa decisione (Brexit Ndr) e se siamo veramente decisi ad uscire oppure no.