Roma – “Tra qualche ora sapremo se avremo o no la Brexit” – l’uscita del Regno unito dall’Ue su cui si stanno esprimendo i cittadini britannici (segui qui il Brexit Live) – ma “in ogni caso non potremo dire, ‘riprendiamo come se nulla fosse’. La frattura c’è già stata e in modo molto netto”. La pensa così il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Intervenendo a un convegno sulla politica estera italiana e i 50 anni dello Iai, il ministro ha spiegato che ci saranno “conseguenze diverse a seconda dell’esito” della consultazione in corso in Gran Bretagna, “ma il sentiero non sarà lo stesso” di quello che l’Unione europea avrebbe percorso “se non ci fosse stata l’iniziativa referendaria” lanciata dal premier David Cameron.
All’evento organizzato dall’Istituto affari internazionali ha partecipato anche l’ex presidente della Commissione europea Romano Prodi, il quale auspica “che domani mattina si possa festeggiare la non uscita della Gran Bretagna dall’Ue”, ma allo stesso tempo, aggiunge provocatoriamente, “mi auguro anche che un giorno si possa festeggiare l’entrata della Gran Bretagna nell’Unione europea”.
Il professore si riferisce ai vari opt out – l’opzione di non aderire alle decisioni comuni – garantiti al Regno unito, ad esempio la non adesione al trattato di Schengen. Ma anche al fatto che “i premier britannici ci hanno fatto morire in passato”, indica Prodi, quando “ogni proposta avanzata nell’Ue prima veniva bocciata”. Oggi, registra, “gli stessi” invocano l’Europa. “Ci vorrebbe un po’ di moderazione”, indica, nella speranza che da domani i futuri inquilini del civico 10 di Downing Street continuino ad avere un posto al tavolo del Consiglio europeo.