Bruxelles – Tra due giorni si saprà se gli elettori britannici vogliono restare nell’Unione Europea. Confidiamo nella saggezza dei sudditi della Regina, e i sondaggi più recenti sembrano confortanti, ma non possiamo certo escludere che vinca invece il Brexit. Danneggiando in primo luogo il Regno Unito, dato che tutti gli studi concordano sul costo in termini di crescita. Ma se Oltremanica consumi e investimenti fossero minori, sarebbe minore la domanda per beni importati e servizi internazionali, compreso il turismo.
I canali diretti sono molteplici e Standard &Poor’s ha provato a calcolare la sensibilità dei diversi paesi al Brexit. L’Italia appare relativamente immune, ma il dato aggregato nasconde differenze tra aree geografiche e tra settori.
Tra le regioni italiane, la più esposta al commercio con il Regno Unito è la Basilicata, che destina Oltremanica quasi il 15% dell’export. Sono soprattutto le vetture Made in Melfi di FCA – nel 2015 l’80% delle esportazione lucane nel mondo sono state autoveicoli e in UK si sono vendute 8008 500X e Renegade. Un mercato volatile (durante la crisi 2008-09 si era contratto del 17%). Anche Abruzzo e Campania hanno una forte esposizione al mercato britannico, che assorbe una quota importante dell’export manifatturiero, mentre in valori assoluti è tutt’altra storia, dominano come di consueto le regioni del Nord.
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