Bruxelles – “Né l’Europa, né la sinistra stanno bene. E una non può stare bene se non lo sta nemmeno l’altra”. L’ex segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani lo ha detto a Bruxelles, dove è intervenuto nel dibattito “Quale sinistra per quale Europa?”. La sinistra è in difficoltà perché divisa al suo interno – in Italia lo ha dimostrato anche la sconfitta del partito di Matteo Renzi nei ballottaggi per le comunali dello scorso fine settimana -. L’Europa, invece, si prepara ad affrontare, fra qualche ora, il referendum su Brexit “con una scelta fra il brutto e il non bellissimo”.
“Spero che li Regno Unito resti, ma il giorno dopo il referendum si parli di tutta l’Europa, non solo di Gran Bretagna. Anche in questo augurabile caso non bisogna dormirci su”, ha detto Bersani che ha ribadito il suo supporto al fronte del “remain”. Ha però voluto precisare che la questione non riguarda solo Londra, ma tutta l’Unione e, nello specifico, l’Italia “dove anche i nuovi movimenti non sono antieuropei”. Il nostro Paese potrà avere un ruolo chiave nell’Ue “se si identificherà chi è disposto a devolvere la sovranità per affrontare l’integrazione in senso più stretto. A un certo punto il tema si porrà e l’Italia dovrà essere all’altezza di affrontarlo”.
La sinistra, per Bersani, è prima di tutto questo: “Riduzione delle diseguaglianze”. E deve riuscire a farlo senza quei giochetti di alleanze a cui si ricorre pur di vincere. “Esistono delle scelte di emergenza, esistono le tattiche, ma non può essere la linea” da scegliere sempre. “Io non mi metto con un poco di buono per fermare un grillino, per dirla all’italiana”, ha spiegato l’ex segretario.
Welfare, difesa, immigrazione, sono questi i punti su cui agire. Senza scadere in due retoriche diverse, ma allo stesso modo sbagliate. “Quella dei diritti” e “quella delle opportunità che abbellisce il processo di rilancio”. La sinistra piuttosto, deve riuscire a ritornare ad essere l’outsider, “perché nasce per dire che non va bene quello che c’è, per rappresentare i problemi della gente in carne e ossa”. L’obiettivo è quello di tornare alle problematiche concrete. Per tornare a dire qualcosa, “perché se no, ci riposiamo”.