Bruxelles – Almeno per altri sei mesi, le sanzioni europee nei confronti della Russia resteranno in vigore. Lo hanno deciso gli ambasciatori dei Ventotto che, riuniti oggi a Bruxelles, hanno dato un primo via libero tecnico al rinnovo delle misure restrittive stabilite dall’Unione in risposta alla crisi ucraina. Sebbene nessuno si sia opposto alla decisione, il nostro Paese, sostenuto dalla Francia, ha voluto quantomeno rallentare la procedura. L’Italia ha chiesto che l’approvazione a livello politico delle sanzioni sia spostata a dopo il vertice dei capi di Stato e di governo in programma per i prossimi 28 e 29 giugno. Si tratterebbe di un segnale, ha spiegato l’ambasciatore italiano, Maurizio Massari, per mostrare che la decisione sulle sanzioni è parte di un approccio politico complessivo dell’Ue nei confronti di Mosca. Non solo una richiesta ma una vera linea rossa per il governo italiano. Il via libera finale al rinnovo delle misure, dunque, dovrebbe slittare in avanti rispetto a quanto inizialmente previsto dalla presidenza olandese che l’aveva inserito nell’agenda del Consiglio Affari generali di questo venerdì 24 giugno.
Nessuno, Italia inclusa, mette comunque in dubbio la proroga delle sanzioni, che l’Ue ha da sempre strettamente legato alla completa messa in atto da parte di Mosca degli accordi di Minsk, ancora lontana dall’essere realizzata. Il nostro Paese ha sostenuto la proposta di rinnovo per coerenza e perché convinto dell’importanza di mantenere l’unità a livello Ue su un tema di questa portata. Il rappresentante permanente italiano ha però anche chiesto che a questo riguardo sia aggiunto un breve paragrafo alle conclusioni del Consiglio europeo della prossima settimana. Poche righe che dovrebbero richiamare il legame tra le sanzioni e la messa in atto degli accordi di Minsk e assicurare che il Consiglio europeo continuerà a monitorare il processo anche in vista del prossimo dibattito dei leader in programma ad ottobre.