Bruxelles – I ministri Ue dell’Ambiente spingono gli Stati membri verso un maggiore impegno nel clima e li invitano a ratificare l’accordo raggiunto alla COP21 di Parigi. L’intesa, firmata a New York il 22 aprile, impegna le 175 parti a lavorare per tenere l’incremento della temperatura media mondiale al di sotto di 1,5 gradi rispetto ai livelli pre-industriali e ad aumentare la capacità di adattamento agli effetti negativi dei cambiamenti del clima, promuovendo la resilienza climatica. Inoltre è affermato l’impegno nel direzionare i flussi finanziari in un percorso coerente verso basse emissioni di gas serra e verso uno sviluppo resistente ai cambiamenti climatici.
Nella dichiarazione rilasciata dal Consiglio Ambiente, l’Unione europea e i suoi Stati membri sono invitati a “ratificare l’accordo di Parigi il più presto possibile”, prendendo le misure necessarie richieste dalle diverse procedure nazionali, in modo da depositare collettivamente i loro strumenti di ratifica al Segretario generale delle Nazioni Unite. La Commissione europea ha già avanzato una proposta di ratifica che richiede il via libera del Parlamento Ue, prima che il Consiglio possa dare la sua formale approvazione. Il tutto dovrà svolgersi parallelamente ai processi di ratifica nazionali e qualche Stato membro si è già incamminato su questa strada.
La proposta della Commissione, presentata all’inizio di giugno e in linea con il Quadro clima ed energia 2030 concordato dai leader europei nel mese di ottobre 2014, progetta di definire nei prossimi mesi gli obiettivi degli Stati membri nella riduzione delle emissioni nei settori non coperti dall’Emissions trading system (ETS), come i trasporti, l’agricoltura e l’edilizia. Inoltre l’esecutivo comunitario ha avanzato un progetto relativo all’uso del territorio nel Quadro 2030 e una comunicazione relativa alla mobilità a bassa emissione di carbonio. Il Consiglio si è espresso favorevolmente a riguardo e ha confermato il suo impegno nell’attuazione, in via prioritaria, del Quadro normativo 2030.
Il sottosegretario all’ambiente Silvia Velo, a margine del Consiglio Ue ambiente a Lussemburgo, ha dichiarato che l’inserimento del riferimento specifico alla coerenza dei flussi finanziari nella dichiarazione del Consiglio Ue è “un successo anche dell’Italia”, dato che “se gli investimenti dei Paesi membri non dovessero essere coerenti con gli obiettivi di riduzione delle emissioni l’accordo di Parigi rimarrebbe una dichiarazione sulla carta”.