Roma – “La decisione è vostra, ma vorrei farvi sapere che l’Ungheria è fiera di stare con voi nell’Unione europea”. A due giorni dal voto sulla Brexit, gli endorsement per convincere i cittadini britannici a non abbandonare l’Ue arrivano anche da chi non ci si aspetta, come il premier ungherese Victor Orban, che ha deciso di spendere circa 70mila euro per pubblicare questo messaggio sul Daily Mail rivolgendosi direttamente ai sudditi di Elisabetta II.
Orban è noto per le sue posizioni nazionaliste e spesso in netto contrasto con le istituzioni europee, in particolare sull’immigrazione. Stupisce dunque il suo appello per il Remain, dal momento che proprio sull’accoglienza dei migranti, uno dei temi forti sui cui puntano i fautori del Leave, l’esecutivo di Budapest è più vicino al leader dell’Ukip Nigel Farrage, sostenitore della brexit, che ad altri.
Secondo alcuni osservatori, l’esecutivo ungherese teme che l’uscita di Londra dai 28 possa tradursi in una diminuzione di fondi europei per Budapest. Inoltre, peserebbe anche la valutazione secondo la quale, senza il Regno unito, verrebbe meno un partner in grado di frenare il percorso di integrazione europea che alcuni paesi, tra cui l’Italia, vogliono rilanciare ma che non piace a Orban.
Il leader ungherese non è il solo a giocare la carta degli annunci sulla stampa per orientare il voto dei britannici. Su Metro ha fatto lo stesso Richard Branson, imprenditore e filantropo britannico, che invita i propri concittadini a restare nell’Ue “per la pace, la prosperità e la sicurezza” del Regno unito. Sempre sullo stesso giornale, una trentina di aziende francesi, tra cui Airbus, Bnp, Axa, Air France e Michelin, si rivolgono agli “amici britannici: per favore, rimanete” scrivono in francese nel titolo dell’annuncio anti-Brexit.