Bruxelles – Le guardie di confine della Turchia hanno sparato su dei siriani che cercavano di entrare nel Paese uccidendone almeno 8, tra cui 4 bambini, e ferendo altri 8 rifugiati. È l’accusa lanciata ieri alla vigilia della giornata mondiale del rifugiato da tre Ong, tra cui la britannica Osservatorio per i diritti umani siriano, che afferma che i profughi siriani stavano cercando di attraversare il confine tra Kherbet al-Jouz, nel nordest della Siria, e la provincia turca di Hatay.
La notizia è stata smentita dalle autorità turche e il portavoce del ministro degli Esteri, Tanju Bilgic, ha affermato che quanto raccontato dalle Ong “non corrisponde alla verità”. “Le nostre forze di sicurezza stanno agendo totalmente all’interno del quadro legale mentre intervengono in incidenti al confine e per prevenire attraversamenti illegali”, ha garantito il portavoce.
La Coalizione Nazionale Siriana, un gruppo di opposizione che è appoggiato dalla Turchia e ha sede ad Istanbul, ha invece confermato la sparatoria e l’uccisione dei rifugiati, parlando in un comunicato di 11 morti ed esprimendo “sorpresa e condanna per questa tragedia terribile che ha colpito i nostri fratelli in fuga dal regime”. “La morte di questi siriani indifesi è in contraddizione con l’ospitalità del governo e del popolo turco”, ha aggiunto la Coalizione.
A causa della guerra in Siria, oltre 2,7 milioni di rifugiati sono fuggiti in Turchia, secondo l’Onu. Ankara ha rafforzato la sicurezza lungo i confini nei mesi scorsi per evitare ulteriori ingressi.