Londra – L’eventualità di una Brexit, un’uscita dall’Ue del Regno Unito sarebbe rischiosa per i diritti dei rifugiati e per il processo di pace in Irlanda del Nord. Ne è convinto Christopher McCrudden, professore alla facoltà di Legge alla Michigan University e alla Queens University di Belfast, specializzato nel campo dei diritti umani. I suoi studi si concentrano su questioni di uguaglianza e discriminazione, nonché sul rapporto tra diritto internazionale e comparato dei diritti umani.
Pensa che un voto per il Leave porterà il Regno Unito ad una situazione peggiore o migliore? Perché?
Direi notevolmente peggiore per diversi motivi. In primo luogo, vi è ora un chiaro consenso tra gli economisti che il Regno Unito avrà conseguenze economiche negative nel breve termine, e nel lungo termine – l’unica vera domanda è quanto sarà grave questo cambiamento. In secondo luogo, ciò significherebbe che il Regno Unito sarà ancora più isolato dai valori europei di progresso, e si avvicinerà ancora di più all’economia neo-liberale e alla politica anti-liberale. In terzo luogo, il processo indebolirebbe il Regno Unito, a tal punto che la Scozia potrebbe staccarsi dal Regno Unito e diventare indipendente.
Oltre la Scozia un altro tema delicato di politica interne è l’Irlanda del Nord…
Uno dei problemi di cui si parla di meno in Inghilterra nel caso di un voto Leave è l’effetto sull’Irlanda del Nord, e in particolare l’effetto sul processo di pace. L’accordo di pace in Irlanda del Nord dipende in modo significativo dal fatto che entrambe sono membri dell’Ue; qualsiasi destabilizzazione del rapporto tra l’Irlanda e il Regno Unito avrà effetti potenzialmente molto negativi sulla stabilità del governo in Irlanda del Nord. E’ già in atto un discussione se ristabilire o meno il confine terrestre tra Irlanda del Nord e il resto d’Irlanda; questa non può essere certo una buona notizia per un processo di pace che cerca di indebolire le vecchie divisioni.
In termini legislativi, che cosa accadrebbe in un caso di un voto per il Leave?
L’effetto di un voto per il Leave sarebbe un paradiso per gli avvocati e un disastro per quasi tutti gli altri. Le attuali relazioni tra l’UE e il Regno Unito si basano essenzialmente su una serie complessa di disposizioni di legge. Sciogliere questi accordi richiederà consulenze legale approfondite, e rischierebbe di creare molte occasioni nel corso dei prossimi anni per aprire contenziosi, sia nel Regno Unito sia altrove. Questo significa molto più lavoro per gli avvocati.
Cosa si può dire a proposito della crisi dei rifugiati in caso di Brexit?
Trattare con la crisi dei rifugiati rischia di diventare ancora più difficile da affrontare, se il Regno Unito dovesse uscire dall’Ue. La crisi dei rifugiati è proprio il tipo di problema transnazionale (un altro esempio è il cambiamento climatico), che richiede un approccio transnazionale per essere adeguatamente affrontato. Indebolendo l’Unione europea in questo momento, in particolare, è esattamente ciò che coloro che vogliono affrontare la crisi dei rifugiati non dovrebbero fare.
A proposito di rifugiati, ritiene che l’accordo tra Unione europea e la Turchia sia equo?
Non solo non è giusto, è anche potenzialmente illegale in termini di diritti umani, ed è probabile che finisca per essere oggetto di contenziosi alla Corte di giustizia dell’Unione Europea, o alla Corte europea dei diritti dell’uomo, o ad entrambe. Tuttavia, ciò non significa che penso che se il Regno Unito dovesse uscire dalla UE ci sarebbe un accordo migliore; sarebbe piuttosto il contrario. L’approccio che l’Ue ha intrapreso al momento sarebbe migliore se il Regno Unito votasse per il Remain, piuttosto che uscire e indebolire ulteriormente la capacità dell’UE di garantire un accordo migliore.