Bruxelles – Sullo schema europeo di garanzia dei depositi bancari è ancora stallo. “Non è stato possibile avere un vero impegno politico né nella sostanza, né nei tempi”, ammette Jeroen Dijsselbloem, parlando in qualità di presidente di turno dell’Ecofin al termine della riunione dei ministri, ma “l’ambizione è chiara” aggiunge, anche se “conclusioni più politiche ci saranno più avanti”.
Il Consiglio ha pubblicato una roadmap per provare a completare l’Unione bancaria entro il 2024. Dopo l’accordo sul meccanismo unico di supervisione e il meccanismo unico di risoluzione delle crisi bancarie il punto su cui non si riesce a trovare un accordo tra i Paesi membri è quello dello schema di garanzia dei depositi, che gli Stati più rigoristi come la Germania non vedono di buon occhio temendo che dovranno pagare per gli errori di altri.
“La nostra proposta sulla garanzia dei depositi è un argomento molto delicato”, ha affermato il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis secondo cui “il modo per andare avanti è far sì che condivisione e riduzione del rischio vadano mano nella mano”. Quello che serve, per il vicepresidente, è “una soluzione di compromesso” e sulla riduzione del rischio l’esecutivo comunitario “presenterà una nuova proposta entro la fine dell’anno”.