Roma – “Potremmo fare il primo passo unilaterale” revocando le contro sanzioni verso l’Unione europea, “ma se siamo convinti che anche i nostri partner agiranno di conseguenza, e in questo momento nessuno può darci certezze su questo”. Così il presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato la propria disponibilità a intraprendere per primo il percorso di normalizzazione nei rapporti con l’Europa, annunciando di averne discusso anche con il capo dell’esecutivo comunitario, Jean Claude Juncker.
La semi-apertura del leader del Cremlino è arrivata nel corso della conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio Matteo Renzi, dopo il vertice bilaterale tra i due a margine del Forum economico di San Pietroburgo. I premier italiano, dal canto suo, ha promesso che alla prossima riunione dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’Ue (Coreper) rinnoverà la richiesta che “di sanzioni si discuta nel Consiglio europeo e non nel Coreper”. Serve “una discussione politica” e non “un rinnovo automatico” delle restrizioni economiche nei confronti di Mosca, ha sostenuto.
Inoltre, l’inquilino di Palazzo Chigi avanzerà la proposta che, insieme con il dibattito sulle sanzioni, “ci sia una valutazione dello stato di attuazione del protocollo di Minsk”, l’intesa tra Mosca e Kiev per risolvere la crisi ucraina. Per Renzi, infatti, è necessario che “tutte le parti rispettino quegli accordi”. È questa l’unica strada che può portare alla revoca del quadro sanzionatorio, a suo avviso.
I due leader hanno affrontato anche il tema della Brexit. Nel suo intervento al Forum, il premier ha ammonito che se la Gran Bretagna opterà per l’uscita dall’Ue “sarà per sempre”. In questo caso, ci saranno “in una prima fase conseguenze finanziarie molto serie” per tutti. Però, sul medio periodo “chi rischia più sono i cittadini britannici non gli europei”, ha indicato. Tuttavia, “penso che vincerà il Remain”, perché gli elettori del Regno unito “sono più pragmatici di quello che si pensa”, ha pronosticato Renzi.
Putin ha affrontato la questione in seguito a una domanda di un giornalista italiano che chiedeva se Mosca preferisca dialogare con una Ue divisa oppure con un’Unione forte e compatta. Premettendo che è meglio avere un partner forte, il leader russo si chiede: “Con la Brexit l’Europa sarebbe più forte o più debole? Ho una mia opinione – ha indicato – ma preferisco non dirla pubblicamente adesso. Dico solo che dovremo rispettare la scelta del popolo britannico” che voterà il 23 giugno. “Dobbiamo solo aspettare qualche giorno” ha concluso.