Bruxelles – A partire da oggi, Medici Senza Frontiere non accetterà più fondi dall’Unione europea né dai suoi Stati membri. Un atto dimostrativo, con cui l’organizzazione vuole certificare di non avere nulla a che fare con le “politiche di dissuasione dannose e con l’intensificazione dei tentativi di respingere le persone e le loro sofferenze lontane dalle coste europee”, messi in atto sempre più frequentemente a livello europeo.
Particolarmente indigesto a Medici Senza Frontiere è rimasto l’accordo stretto a marzo scorso tra Unione europea e Turchia per bloccare gli arrivi di migranti attraverso l’Egeo sulle coste della Grecia. “Da mesi Msf ha denunciato la vergognosa risposta dell’Europa che si focalizza più sulla dissuasione che sull’aiuto e sulla protezione da portare alle persone bisognose”, dichiara Jérome Oberrait, segretario generale internazionale dell’organizzazione umanitaria, secondo cui “il patto tra la Turchia e l’Ue va un passo più lontano e mette in pericolo il concetto stesso di ‘rifugiato’ e la protezione che questo genera”.
Per questo ancora meno è piaciuto a Medici Senza Frontiere il progetto europeo di estendere il modello dell’accordo Ue-Turchia, ad altri Paesi dell’Africa e del Medio Oriente, con i cosiddetti Migration compact. “La sola offerta verso i rifugiati consiste nel farli restare nei Paesi da cui tentano disperatamente di fuggire?”, chiede Oberreit. “Una volta di più – accusa – l’Europa non si focalizza su come le persone saranno protette ma sull’efficacia con la quale saranno tenute fuori”.
Da questa netta distanza di visioni la decisione dell’organizzazione umanitaria di non volere più accettare alcun aiuto dall’Europa. “Msf non riceverà più fondi dalle istituzioni e dai governi le cui politiche fanno tanto male”, annuncia il segretario generale internazionale di Medici Senza Frontiere. Una decisione che sarà immediatamente effettiva e che si applicherà ai progetti dell’organizzazione in tutto il mondo.
In realtà la stragrande maggioranza delle attività di Medici Senza Frontiere (il 92%) è finanziata da fondi privati. L’organizzazione, che solo negli ultimi 18 mesi ha assistito 200mila persone in Europa e nel Mediterraneo, è comunque implicata anche in alcuni partenariati finanziari per programmi specifici con donatori istituzionali tra cui 9 Paesi europei: Belgio, Danimarca, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia e Regno Unito. Nel 2015, a Msf sono arrivati 19 milioni di euro dall’Ue, 37 milioni di euro dagli Stati membri dell’Unione e 6,8 milioni dal governo norvegese.
“La Commissione prende nota della decisione di Msf” ed “è stata informata che la sospensione non avrà impatto sui progetti di Medici Senza Frontiere in corso finanziati dall’Ue in altre parti del mondo”, commenta il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, che tiene però soprattutto a minimizzare il gesto dell’organizzazione: “Lo scorso anno – fa i conti – il supporto della Commissione a Msf è stato di solo l’1% dell’intero budget per gli aiuti umanitari della Commissione europea: 15 milioni contro oltre 1,5 miliardi di budget complessivo per gli aiuti umanitari”.