Bruxelles – La Commissione prova ancora a crederci e insiste: “Se non è realistico, deve diventarlo”. Eppure pare ormai praticamente impossibile riuscire a tenere fede agli impegni presi nel settembre 2015, quando gli Stati membri hanno promesso di ricollocare da Italia e Grecia 160mila rifugiati entro settembre 2017. Oggi, a soli 15 mesi dalla scadenza, i migranti ricollocati sono in tutto appena 2.280 (1.503 dalla Grecia e 777 dall’Italia). Un risultato imbarazzante, lontano anni luce dal ritmo auspicato dalla Commissione europea che chiedeva di ricollocare almeno 6mila persone ogni mese.
“Tutti gli stati devono capire che è il momento di dare risultati di mostrare solidarietà, di rispondere positivamente a quello che insieme abbiamo deciso qui”, chiede per l’ennesima volta il commissario Ue all’immigrazione, Dimitris Avramopoulos. “Se le relocation non funzionano – chiarisce – anche la riforma di Dublino non porterà da nessuna parte, sono un prerequisito perché tutta la nostra strategia possa avere successo”.
Nell’ultimo mese le cose sono andate un po’ meglio, con nuovi 780 ricollocamenti, quasi il doppio rispetto al mese precedente. Nel complesso, però, la media mensile di trasferimenti rimane minima: per la Grecia si parla di circa 260-300 persone al mese e le cose vanno ancora peggio per l’Italia, da cui il numero di relocation rimane, secondo il report della Commissione, “particolarmente basso”. Soltanto 14 Paesi hanno accolto finora rifugiati sbarcati nel nostro Paese.
Una carenza di trasferimenti rischia di rendersi particolarmente evidente nei prossimi mesi: in Grecia, circa 49mila richiedenti asilo e migranti attendono, nelle strutture ufficiali di accoglienza temporanea sul continente, di essere registrati e che il loro caso sia esaminato. Le autorità greche stanno però tentando di accelerare le procedure di registrazione in modo da potere trattare circa 1.400 persone al giorno. Nei mesi a venire quindi sarà pronto per il ricollocamento un gran numero di richiedenti asilo supplementari: si stima che il 60-65% delle persone pre-registrate abbia una delle nazionalità ammissibili al trasferimento in un altro Stato europeo.
Leggermente meglio il quadro sui reinsediamenti, cioè i trasferimenti di migranti in Europa direttamente dai campi profughi nei Paesi terzi. Il numero di migranti accolti dalla Turchia, complice l’accordo siglato lo scorso marzo, sono in crescita: dal 4 aprile 2016 ne sono stati reinsediati nell’Ue 511 di cui 330 nell’ultimo mese. Fino ad ora sono stati accolti migranti provenienti dalla Turchia in Finlandia, Germania, Lituania, Paesi Bassi, Italia, Lussemburgo e Portogallo. Nel complesso i migranti reinsediati in Europa, a partire dallo scorso luglio, sono stati 7.272 provenienti, oltre che dalla Turchia, anche da Libano e Giordania. Queste persone sono state accolte da 19 Stati: Austria, Belgio, Repubblica ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Svezia, Svizzera e Regno Unito.