Bruxelles – Non è più il momento delle commemorazioni, ora servono le azioni, sia da parte dell’Italia che dell’Europa intera. A chiederlo sono i genitori di Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto, che sono stati ascoltati in audizione nella commissione Diritti umani del Parlamento europeo. “Non ho capito una cosa, l’Italia è ancora amica o no dell’Egitto. All’inizio erano amici, ma non so se gli amici uccidono il figlio degli amici”, ha affermato Paola Deffendi, madre di Giulio Regeni, che ha chiesto “al nostro governo di essere più esplicito, di farci capire bene che cosa fa”. Però, ha aggiunto “l’Italia fa parte dell’Europa”, e l’Europa “deve fare delle scelte”, deve “fare un salto nella sua azione” e fare “una forte pressione sull’Egitto”, perché “quello che è successo a Giulio potrebbe succedere a chiunque altro”.
E durante l’audizione Claudio Regeni, ha elencato le azioni che la famiglia del giovane ricercatore ucciso chiede all’Europa e ai Paesi Ue: ritirare gli ambasciatori di ogni Stato membro, dichiarare l’Egitto Paese non sicuro (“possibile sia ancora considerato un Paese sicuro per il turismo?”, si è chiesta Paola Deffendi), sospendere gli accordi di riammissione, sospendere accordi di inter-forza, sospendere accordi di invio armi o apparati bellici o di spionaggio o di repressione interna, sospendere accordi economici e non attivarne di nuovi, monitorare i processi contro attivisti avvocato medici giornalisti e infine offrire tramite gli uffici delle ambasciate in Egitto protezione e collaborazione, anche tramite rilascio agevolato di visto, a chiunque possa fornire notizie concrete alla procura italiana.
“Servono segnali concreti e rapidi dall’Unione Europea. Abbiamo perso già troppo tempo, non possiamo lasciare più inevase le richieste dei genitori di Giulio, che meritano di sapere come è morto il figlio”, ha dichiarato Andrea Cozzolino (Pd) che ha sottolineato l’importanza soprattutto di “promuovere un’iniziativa parlamentare affinché si possa offrire protezione e collaborazione in Egitto a chiunque abbia notizie utili per ricostruire la verità sulla triste morte di Giulio”.
I genitori di Regeni hanno anche incontrato l’Alto rappresentante, Federica Mogherini, che, si legge in una nota, “ha confermato il supporto dell’Ue a tutte le iniziative delle autorità italiane nella ricerca della verità sulla morte di Giulio”.