Bruxelles – Il 37% dei siti web di e-commerce o di prenotazioni non rispetta i diritti fondamentali dei consumatori. Ciò genera un danno stimato di circa 770 milioni di euro all’anno per chi effettua acquisti online transfrontalieri per viaggi, intrattenimento, abbigliamento, prodotti elettronici e servizi finanziari. È quanto riportato dalla Commissione europea durante la presentazione del pacchetto per l’ e-commerce in commissione mercato interno e protezione dei consumatori al Parlamento europeo.
Secondo l’esecutivo comunitario è fondamentale modernizzare il quadro attuale: nonostante il regolamento sulla cooperazione per la tutela dei consumatori del 2004 abbia rafforzato l’applicazione delle norme per proteggere chi compra sui siti di e-commerce, si verifica comunque un alto livello di inosservanza delle norme fondamentali. Per la Commissione persistono una serie di lacune in materia di protezione dei compratori su internet che necessitano di essere colmate, come i meccanismi di assistenza insufficienti e un procedimento di accertamento delle infrazioni troppo lento.
L’esecutivo comunitario ha messo a punto una serie di rimedi per risolvere questi problemi, nel quadro della proposta per potenziare il mercato unico digitale. La parola chiave è cooperazione, che dovrà essere rafforzata e resa più efficiente nell’applicazione delle norme volte ad aumentare la certezza giuridica, in particolare per gli operatori e i consumatori attivi in un contesto transfrontaliero. Inoltre, il progetto prevede un maggiore coordinamento tra le autorità che saranno dotate di poteri supplementari in modo da agire congiuntamente e più rapidamente per far cessare le violazioni online su vasta scala (ad esempio con misure provvisorie per bloccare siti web che violano le norme). Infine sarà creata e resa disponibile una procedura unica, coordinata dalla Commissione, quando i problemi presentano una dimensione tale da riguardare tutta l’Unione.