Bruxelles – Ci sarebbero soprattutto tensioni con il governo turco dietro la decisione dell’ambasciatore Ue presso Ankara, il tedesco Hansjorg Haber, che si è dimesso dal suo incarico dopo meno di un anno. Un passo indietro, quello confermato oggi, che arriva nel bel mezzo delle tensioni tra Bruxelles e Ankara per lo stallo in cui è precipitato il processo di liberalizzazione dei visti tra Ue e Turchia, visto il rifiuto del governo turco di rispettare le richieste europee, in particolare modificando la propria legge antiterrorismo.
“Posso confermare che il capo della delegazione Ue ad Ankara ha rassegnato le dimissioni e lascerà il suo posto il 1 agosto di quest’anno”, ha confermato la portavoce per gli Affari esteri Ue, Maja Kocijancic. “Attualmente stiamo facendo tutti i passi necessari per nominare rapidamente un nuovo capo delegazione in Turchia”, ha assicurato la portavoce, ribadendo: “La Turchia è un partner chiave e un paese candidato, abbiamo rivitalizzato le nostre relazioni e il nostro lavoro a tutti i livelli continua”.
Nulla di ufficiale è dato sapere sui motivi dell’abbandono, ma alcune tensioni erano emerse lo scorso 19 maggio quando, parlando ad un gruppo di giornalisti, Haber aveva scherzato: “Noi abbiamo un proverbio: ‘iniziare come un turco e finire come un tedesco’, ma qui è avvenuto esattamente il contrario”. Un modo colorito per criticare la scarsa efficienza mostrata da Ankara nel rispettare i 72 criteri necessari al raggiungimento della liberalizzazione dei visti. Un’uscita che poco era piaciuta al ministro degli Esteri turco che aveva subito convocato l’ambasciatore.