Bruxelles – Sono cinque milioni e sono le persone che, dal 2009, hanno ottenuto la cittadinanza in un Paese dell’Unione europea. Un numero importante, anche se in calo dal 2013 al 2014, come rivela l’ultima indagine Eurostat. Nel 2014, circa 890mila persone hanno ottenuto la cittadinanza europea, quasi 100 mila in meno rispetto all’anno precedente (dove erano state 981mila). E l’Italia ha un ruolo di primo piano. Due anni fa, ha ricevuto 129.887 nuovi cittadini, per la maggior parte marocchini, albanesi e rumeni ed è diventata il secondo Paese per numero di nuove cittadinanze emesse (15%), superata solo dalla Spagna (23%), e seguito da Regno Unito, Germania e Francia.
Il Marocco è lo Stato con più persone che fanno richiesta di entrare a far parte dell’Ue. Nel 2014 l’88% dei marocchini che ha ottenuto la cittadinanza europea, è diventato cittadino di Spagna, Italia o Francia. Seguono gli albanesi che per il 96% sono entrati a far parte di Grecia o Italia. Mentre i turchi hanno preferito, per il 60%, diventare cittadini tedeschi. Altri gruppi molto presenti nel Vecchio continente sono indiani, di cui almeno due terzi hanno preso la cittadinanza britannica, ecuadoriani e colombiani, entrambi con una preferenza per la Spagna e Pakistani, di cui circa il 50% è diventato suddito di Sua Maestà.
In totale, nove persone su dieci che hanno richiesto la cittadinanza europea in 15 Paesi Ue, nel 2014, venivano da uno Stato al di fuori dell’Unione. Record per l’Estonia che ha ricevuto solo cittadini al di fuori dei confini europei. Segue la Bulgaria, con il 99% di nuovi cittadini provenienti da altri continenti e poi Spagna, Lituania e Romania con il 98%. Anche l’Italia si assesta su una percentuale elevata: il 93%. Dall’altra parte della lista, il Lussemburgo, con il dato più basso: il 18%. Il piccolo Stato però, ha il più alto numero di cittadinanze concesse in rapporto alla popolazione residente totale (numero di cittadinanze ogni mille abitanti). Lo seguono Irlanda, Svezia e Spagna.
Eurostat ha poi illustrato anche i dati sulla naturalizzazione. Ha considerando cioè il rapporto tra il numero di persone che hanno acquisito la cittadinanza in una nazione, nel periodo di tempo di un anno, e quelli che invece sono rimasti residenti stranieri nello stesso Paese. A guidare la classifica è la Svezia, seguita da Ungheria e Portogallo. Al polo opposto della classifica, con un una sola cittadinanza per ogni cento residenti stranieri, ci sono Slovacchia, Lettonia e Austria.