Roma – “Se vanno avanti le riforme, avremo ancora margini di azione per ridurre ulteriormente le tasse”. In una intervista al Corriere della sera, il presidente del Consiglio Matteo Renzi prospetta così il proseguimento dell’azione di governo in direzione di una politica economica espansiva, che continui a chiedere e sfruttare la flessibilità sulle regole europee di bilancio per abbassare la pressione fiscale e sostenere la ripresa ancora troppo lenta nel nostro Paese.
L’intervista è molto incentrata sulla politica interna, con il premier – ieri fischiato da una parte della platea degli iscritti a Confcommercio per il bonus di 80 euro ai redditi inferiori ai 1.500 euro – che rivendica le contestazioni: “Ho preso fischi dal primo giorno e continuerò a prenderli, mettendo la faccia ovunque”. Assicura “rispetto” per chi non la pensa come lui, ma è convinto della bontà dell’azione di governo e dunque non intende cambiare linea.
Tira dritto anche rispetto alle critiche che gli arrivano dagli oppositori politici, tanto dall’esterno che dall’interno del suo partito. Per metterle a tacere, in particolare quelle sulla legge elettorale, usa i risultati che l’esecutivo ha ottenuto in Europa. “Ma le sembra normale che mentre il mondo fuori discute di Donald Trump, mentre l’Europa riconosce il nostro passo in avanti sul Migration compact, mentre finalmente si passa dalla cultura dell’austerity a una stagione di investimenti, la preoccupazione principale della classe politica italiana sia capire se il premio di maggioranza lo diamo alla lista o alla coalizione?”, chiede Renzi rivendicando quelli che considera i propri successi in ambito Ue.
L’inquilino di Palazzo Chigi conferma poi, per l’ennesima volta, di aver “legato” la propria permanenza alla guida dell’esecutivo “all’approvazione delle riforme” costituzionali nel referendum confermativo che si terrà a ottobre. Dovrà dunque vincere quella battaglia per continuare a essere lui a sfidare l’Europa sui temi dell’economia e dell’immigrazione.