Bruxelles – “L’attacco terroristico di mercoledì sera nel complesso di Sarona, a Tel Aviv, ha esposto decine di civili e famiglie innocenti al fuoco indiscriminato. Quattro persone sono state uccise e altre sono gravemente ferite. I nostri pensieri vanno alle famiglie dei morti e dei feriti”. È con queste parole che l’Unione Europea, attraverso il portavoce del servizio esterno ha espresso la sua vicinanza a Israele e alla città di Tel Aviv, colpita ieri sera da un attentato in uno dei suoi quartieri più vivi e affollati. “I responsabili di questi omicidi devono essere assicurati alla giustizia. Coloro che lodano questo attacco devono essere condannati”, ha ribadito l’Unione.
“L’attacco deve essere condannato da tutti coloro che stanno spingendo per un accordo di pace tra le parti”, ha chiesto Fulvio Martusciello, eurodeputato di Forza Italia e presidente della delegazione per le relazioni con Israele. Per Martusciello “non si possono tollerare attacchi contro civili innocenti” e per questo l’Ue a suo avviso non deve solo a condannare l’attacco ma anche ad agire di conseguenza e in maniera determinata.
Erano le 21.30 quando, nel mercato coperto di Sarona, famoso per i suoi molti bar e ristoranti, due ventenni palestinesi aprivano il fuoco sulla folla. Il bilancio della sparatoria è di quattro morti e sedici feriti. Gli attentatori, che secondo le prime indiscrezioni sarebbero i due cugini Muhammad e Khalid Muhamra, sono stati arrestati subito dopo l’attacco e uno sarebbe ferito in modo grave. I giovani arrivano da Atta, un villaggio vicino a Hebron, in Cisgiordania e sono arrivati in Israele in maniera irregolare.
I media israeliani hanno fatto sapere che Hamas ha rivendicato l’attentato. Ismail Hniyeh, leader dell’organizzazione palestinese, ha usato Twitter per esprimere il suo sostegno agli attentatori: “Gloria e saluti agli autori della sparatoria al mercato di Sarona”. In altri messaggi i due responsabili dell’attacco vengono definiti “eroi”, in altri ancora si suggerisce ai sostenitori della causa palestinese di imitarli.
Intanto da Israele arriva la reazione del premier Benjamin Netanyahu che ieri sera era atterrato all’aeroporto Ben Gurion, da Mosca, poco dopo l’inizio dell’attacco. Netanyahu ha detto che “saranno prese tutte le misure per difendere chi va difeso e attaccare chi attacca”. Le prime precauzioni sono state già prese: Israele ha sospeso 83mila permessi di accesso al Paese per i palestinesi durante il Ramadan.