Bruxelles – Hillary Clinton ce l’ha fatta: ha superato la soglia dei 2.383 delegati necessari per guadagnare la nomination del partito democratico alle presidenziali del prossimo 8 novembre. Ed è entrata nella storia come la prima donna candidata Presidente degli Usa. Non era mai successo nei 240 anni di democrazia americana. “Questa vittoria non riguarda una persona. Appartiene a generazioni di donne e uomini che hanno combattuto, si sono sacrificate, e hanno reso questo momento possibile”, ha commentato la Clinton per celebrare questo primo traguardo.
Hillary ha superato la soglia dei delegati necessari grazie alle ultime vittorie in New Jersey, New Mexico, South Dakota e California (dove ha vinto oggi). E non ha lasciato nessuna speranza di rimonta all’avversario Bernie Sanders. Il senatore del Vermont, stando a quello che dicono i numeri, non ha più la possibilità di diventare candidato. Per far sì che questo succeda, servirebbe che alla convention del partito (che si riunisce dal 25 al 28 luglio) tutti i super delegati votassero per lui. Ma le probabilità che si verifichi uno scenario del genere restano molto poche.
Sanders però non si arrende e avverte: “La battaglia continua”. Intanto la Clinton si è già congratulata con lui “per la straordinaria campagna che ha condotto”, quella in cui ha riportato al centro del dibattito le disuguaglianze tra gli americani e la lotta contro Wall Street. Ma in cui ha anche saputo guadagnarsi il supporto di milioni di giovani, cosa non altrettanto riuscita all’avversaria.
Ora, prima della convention, rimane un solo appuntamento, quello dove a votare sarà chiamato il District of Columbia. Poi arriverà la nomination ufficiale e la partita si giocherà non più all’interno del partito democratico, ma contro il discussissimo avversario repubblicano: Donald Trump.