Bruxelles – Scorre ancora sangue in Turchia. Almeno 11 persone, tra cui sette poliziotti, sono morte nell’attacco messo a segno questa mattina a Istanbul contro un autobus di servizio della polizia. I feriti sarebbero 36 di cui 3 molto gravi. L’attentato è stato compiuto facendo esplodere un’autobomba parcheggiata vicino alla fermata degli autobus nella centralissima piazza Beyazit, tra l’università di Istanbul e il gran bazar. “Ribadiamo la nostra solidarietà continua alla Turchia, al suo governo e alla sua gente e riaffermiamo il nostro impegno a lavorare in stretta collaborazione per combattere la minaccia globale del terrorismo”, ha affermato in una nota la portavoce dell’Alto rappresentante Federica Mogherini.
Nell’ultimo anno la Turchia è stata colpita da diversi attentati che in totale hanno causato circa 200 vittime. Il più sanguinoso quello del 20 luglio scorso quando un attentatore suicida dell’Isis si è fatto saltare in aria a Suruc, cittadina turca sul confine con la Siria, uccidendo 30 giovani attivisti che volevano superare il confine per contribuire alla ricostruzione di Kobane. Il 19 marzo scorso un kamikaze sempre dell’Isis si era fatto esplodere sempre a Istanbul causando la morte di cinque persone e ferendone 36, il 13 marzo un’autobomba esplosa nelle strade di Ankaraaveva provocato 37 morti e 125 feriti. Il 12 gennaio nel cuore della Istanbul turistica un kamikaze si era fatto saltare facendo strage di tedeschi vicino alla moschea Blu e a quella di Santa Sofia. Il bilancio fu di 10 i morti, 8 arrivavano dalla Germania (in un primo momento il governo turco aveva detto che erano 9) e uno dal Perù, e 15 i feriti.