Strasburgo – Non solo i migranti hanno bisogno dell’Europa, ma anche l’Europa ha bisogno dei migranti. Ne è convinta la Commissione europea che oggi parallelamente al Migration Compact per tentare di fermare i flussi di irregolari, ha presentato anche la proposta per una nuova Blue card che al contrario possa facilitare gli arrivi dei migranti regolari che vengono a lavorare nell’Unione europea. Uno strumento di questo tipo già esiste già dal 2009 ma fino ad ora si è mostrato largamente inadeguato. A farne uso in questi anni è stata praticamente la sola Germania, mentre nel complesso solo il 31% dei migranti con un livello di istruzione elevato sceglie l’Ue come destinazione. La stragrande maggioranza preferisce dirigersi verso altre mete. Una perdita non da poco secondo la Commissione europea, che stima che con un sistema di Blue card più efficiente si potrebbe guadagnare tra gli 1,4 e i 6,2 miliardi di euro grazie all’ingresso in Ue di nuovi lavoratori altamente qualificati.
“Stiamo già vedendo carenze nell’assistenza sanitaria e nelle tecnologie dell’informazione e anche con la formazione delle forze lavoro già esistenti, cosa che richiede tempo, non colmiamo comunque tutti i gap”, fa notare il commissario europeo all’Immigrazione, Dimitris Avramopoulos. Non solo: “Allo stesso tempo – aggiunge – abbiamo una forza lavoro che invecchia e nei prossimi vent’anni declinerà di più di 20 milioni”. Nei prossimi anni, insomma, avremo bisogno di 20 milioni di migranti, “ma il numero – secondo Avramopoulos – potrebbe essere anche più grande, nessuno lo sa”. A fronte di questo però “l’Ue non è abbastanza attrattiva visto che la maggior parte dei lavoratori sceglie altre destinazioni” quindi “ se vogliamo competere con la green card Usa dobbiamo avere una blue card che abbia gli stessi benefici”, spiega il commissario.
Per raggiungere il risultato e tentare di attrarre migranti altamente qualificati, la Commissione propone di rafforzare i diritti dei titolari della Blue card, consentendo loro una via d’accesso più rapida allo status di soggiornante di lungo periodo e un accesso immediato e più flessibile al mercato del lavoro. Più diritti anche per i familiari del lavoratore, che potranno trasferirsi nell’Ue contemporaneamente al titolare. Con il nuovo sistema, potranno chiederne il rilascio della Blue card anche i beneficiari di protezione internazionale altamente qualificati. Per i lavoratori, poi, saranno più semplici i viaggi di lavoro più brevi (fino a 90 giorni) all’interno dell’Ue, negli Stati in cui è in uso la Blue card. Per venire incontro ai datori di lavoro si propone invece di abbassare la soglia salariale, così da potere essere adattata ai mercati del lavoro nazionali. La Commissione propone anche di introdurre un unico sistema a livello dell’Unione, che sostituisca i regimi nazionali paralleli oggi esistenti, così da aumentare la chiarezza per i richiedenti asilo e i datori di lavoro..
In ogni caso, gli Stati membri continueranno a decidere il numero di cittadini di Paesi terzi ammessi nel loro territorio in cerca di occupazione, così come previsto dal Trattato. Potranno anche eseguire una valutazione del mercato del lavoro in caso di perturbazioni gravi, quali elevati livelli di disoccupazione in una determinata professione o settore o anche in parte del territorio nazionale. Il Regno Unito, l’Irlanda e la Danimarca non partecipano all’adozione della direttiva e non sono né vincolati da essa, né soggetti alla sua applicazione.