Brexiteers ‘bugiardi’
Il Guardian dedica un articolo alle dichiarazioni di David Cameron, sostenitore della permanenza dell’UK nell’Unione, che ha affermato che i Brexiteers hanno detto almeno sei bugie nel perorare la loro causa. Soprattutto, sottolinea Cameron, è importante ricordare che l’UK non sarà economicamente responsabile per eventuali bailout futuri nell’eurozona, e che manterrà il potere di veto sui trattati dell’UE. Per non parlare degli ipotetici “risparmi” di 8 milioni di sterline derivanti da una Brexit. Fact-checking, anyone?
Integrare i migranti nel tessuto economico
Secondo Le Monde, il tasso di disoccupazione dei cittadini stranieri nell’UE è stato del 14,8% nel 2015, in media due volte più elevato di quello dei cittadini che possiedono la nazionalità dei paesi interessati (8,7%). Ci sono anche molte variazioni geografiche, legate al “tipo” di migranti ed al fatto che arrivino in nazioni che possiedono o meno un tessuto socio-economico pronto ad accoglierli, come ad esempio network parentali o di migranti provenienti dalle stesse zone di origine.
Nuovi partiti, vecchi problemi
In Spagna, una delle conseguenze principali della crisi di rappresentatività della politica è stato il collasso del sistema stesso dei partiti: due elezioni nel giro di pochi mesi, nuove formazioni, vecchi raggruppamenti messi “alla porta.” Su El Pais, Ignacio Urquizu riflette sulle conseguenze, anche economiche, di questo nuovo scenario – con il quale sempre più paesi europei devono fare i conti.
Cosa c’è in ballo nella presidenza tedesca
Der Spiegel analizza la situazione attuale e le posizioni dei diversi partiti dopo l’annuncio alla rinuncia di un secondo termine di Joachim Gauck, con l’enorme difficoltà data dal fatto che una coalizione stavolta sarà praticamente impossibile date le posizioni discordanti dei principali partiti (CDU, CSU, SPD, Verdi, Left, AfD e FDP).
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