Bruxelles – Continuano le stragi di migranti alle porte dell’Europa. Almeno 700 persone erano a bordo di una barca naufragata al largo di Creta. L’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim) parla di “centinaia di dispersi” dopo il recupero di “340 persone” e “quattro corpi”. Secondo l’organizzazione la barca è partita dall’Africa con almeno 700 migranti a bordo. Secondo i media greci, la barca su cui viaggiavano i migranti naufragati a sud di Creta ha iniziato ad affondare in acque internazionali 75 miglia a sud del porto cretese di Kalo Limeni. Tutt’ora in corsa una massiccia operazione di salvataggio al largo della costa meridionale di Creta, condotta con navi, aerei e un elicottero.
Intanto da ieri, sulle spiagge della costa ovest della Libia, sono stati recuperati i corpi di 117 migranti annegati, tra cui quelli di 70 donne e cinque bambini e le operazioni di recupero proseguono. Non è chiaro dove siano avvenuti gli incidenti mortali, ma potrebbe trattarsi delle vittime dei naufragi avvenuti all’interno delle acque libiche la scorsa settimana.
“Salvare vite e prevenire tragedie è stata e sempre sarà una delle principali priorità di questa Commissione nella gestione della crisi dei rifugiati”, continua a ripetere a fronte dei nuovi eventi l’esecutivo comunitario. “Le nostre risorse e mezzi per le operazioni di Frontex (Poseidon nel Mediterraneo dell’Est e Triton nel Mediterraneo centrale) sono state triplicate lo scorso anno e le navi dispiegate da Frontex lo scorso anno sono state coinvolte nel salvataggio di oltre 90mila persone, cioè oltre il 90% di tutte le operazioni di ricerca e salvataggio nell’area”, ricorda il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas. Oggi per l’operazione Poseidon, Frontex mette a disposizione 820 persone, 4 navi e due elicotteri per “aiutare la Grecia a pattugliare le cinque isole più colpite”. Insomma “se c’è qualcuno che ha offerto un approccio complessivo alla crisi dei rifugiati è stata la Commissione europea e molto prima di questi eventi”, sottolinea Schinas, assicurando che Bruxelles “continuerà a lavorare per completare i pochi campi mancanti in cui si possono fare altri progressi”.