Bruxelles – In Europa è “necessario” impegnarsi affinché “il settore finanziario sia socialmente responsabile”, ed è necessario “fare in modo che il Mercato unico dei capitali non sia solo un’opportunità per le banche che già sanno investire benissimo nel mercato unico dei capitali o uno strumento per deregolamentare il settore finanziario”. Lo ha dichiarato l’eurodeputato del Pd, Flavio Zanonato intervenendo al convegno organizzato da Eurosif dal titolo “Can long-term investing unlock the potential of Cmu? Towards a sustainable Capital markets union” al Parlamento europeo. Per Zanonato il Mercato unico dei capitali, lanciato dal commissario Jonathan Hill, “deve intervenire a favore soprattutto delle Pmi per stimolare una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile che permetta la creazione di posti di lavoro”, deve essere “un’occasione di ripartenza per le Pmi”. E la necessita di ciò per Zanonato è evidenziata soprattutto dai numeri: “Oggi il 76% finanziamenti all’economia europea provengono da banche e solo 24 % da capitali finanziari”, mentre l’Uem deve servire a far andare i soldi della finanza verso l’economia reale.
In parallelo i cittadini devono però tornare ad avere fiducia nel mercato finanziario e quindi l’Unione del mercato dei capitali deve anche sottoporre il settore “a più seri e rigorosi controlli”, e “l’opacità delle operazione finanziaria deve essere man mano resa trasparente, e si devono implementare meccanismi di difesa per piccoli investitori e consumatori in modo da ridistribuire fiducia nel sistema bancario”.
“Il core driver dell’Unione del mercato dei capitali è far sì che la finanza sostenga l’economia reale, promuova le piccole imprese e dia opportunità ai piccoli investitori”, ha assicurato il capo unità della dg del commissario Hil, Niall Bohan, secondo cui la finanza “ha un ruolo chiave per aiutare a muovere capitali verso le tecnologie sostenibili”, e questo vale per la “green economy ma anche per altri investimenti socialmente responsabili”.