Bruxelles – La parola “schiavo” ricorda un mondo lontano, distante centinaia di anni dal 2016. Ma non è così. Lavoro forzato, sfruttamento sessuale e tratta di esseri umani sono ancora oggi parte della società. E rispondono al nome di “schiavitù moderna”. Secondo l’Indice Globale della Schiavitù 2016, pubblicato il 31 maggio dalla Walk Free Foundation, nel mondo ci sono 45,8 milioni di persone schiavizzate, con un aumento del 28% rispetto al dato dell’ultimo report. Il risultato arriva dall’analisi di oltre 42mila interviste, in 53 lingue, condotte in 25 diversi Paesi.
In Europa, il numero di schiavi si ferma a 1.234.400. Il vecchio continente si conferma così la regione con il minore sfruttamento di esseri umani. All’Italia spetta un ruolo di primo piano, ma in negativo: il nostro è il secondo Paese europeo, dopo la Polonia, per numero effettivo di schiavi moderni (129.600 persone). La cifra è più di dieci volte superiore a quella della Francia, Paese che conta un numero di abitanti molto simile a quello italiano. Appena oltre i confini Ue, a superare Polonia e Italia c’è la Turchia, con 480.300 persone sfruttate.
Se si guarda invece alla percentuale di persone in condizione di schiavitù rispetto al numero di abitantila classifica cambia. Al primo posto c’è la Polonia, con lo 0,467% dei suoi abitanti sfruttati. Seguono Romania, Grecia, Repubblica Ceca e Bulgaria, tutte alle 0,404%. Dall’altra parte della classifica, le percentuali più basse vanno a Lussemburgo, Irlanda, Danimarca, Austria, Belgio, Spagna, Regno Unito, Francia e Germania (tutti con lo 0,018%). L’Italia, in questo caso, è a metà classifica con lo 0,211%. Peggio dei Paesi dell’Ue, appena al di là dei confini europei, la Macedonia (0,639%) e la Turchia (0,626%).
Per quanto riguarda le risposte dei governi al problema, la migliore è arrivata dai Paesi Bassi. Sono stati i primi (insieme al Regno Unito) a introdurre delle tecniche di misurazione nazionale per stimare il numero di schiavi sul territorio. E sono stati gli unici ad aggiudicarsi un rating A dal report. Male l’Italia con rating B che fa meglio solo di Estonia, Grecia e Lussembrugo (con rating C).
A livello mondiale, il Paese con il numero più alto di schiavi è l’India (18,35 milioni), seguita da Cina e Pakistan. Ma è in Corea del Nord che si registra la più alta percentuale di abitanti sfruttati rispetto alla popolazione: 4,37%. Al secondo e terzo posto, rispettivamente, Uzbekistan Cambogia.L’Italia nella classifica globale risulta 44esima.