Bruxelles – Servono sette passi, poi l’Europa riguadagnerà il suo ruolo di leader nel settore dei dispositivi mobili. A dirlo, e a segnare le fasi del percorso, è il GSMA, organizzazione che rappresenta gli interessi delle compagnie telefoniche in tutto il mondo. “Per l’Europa, per raggiungere il 4G e avere un ruolo dominante nel 5G, è necessario un cambiamento fondamentale nella politica delle telecomunicazioni”, ha ribadito John Giusti, direttore della regolamentazione per GSMA.
Il primo passo prevede una ridefinizione degli obiettivi dell’Ue nel settore delle telecomunicazioni. Questo si traduce in un aumento delle regolamentazioni per promuovere la crescita, l’innovazione e gli investimenti nei mercati comunitari. Lo scopo è creare un beneficio che resista nel tempo per gli utenti.
Il secondo punto riguarda la deregulation (deregolazione). Per un ruolo di guida nel settore del 5G, l’Europa deve cancellare i regolamenti in quei settori specifici dove esiste la competizione. Questa iniziativa dovrebbe anche includere la rimozione delle condizioni di licenza dello spettro per la banda larga. Vale a dire: niente più obblighi di accesso in blocco perché non hanno relazioni con l’allocazione efficiente dello spettro.
La terza parte è, come l’hanno definita gli stessi suoi pensatori, “ambiziosa”. Si tratta di procedere con un’iniziativa che riduca i costi dei dispositivi mobili. Solo con questo presupposto si arriverà a costruire una mappa europea per il 5G sostenibile, senza costi alti per l’implementazione della rete mobile. GSMA invita la Commissione a esaminare la proposta per ridurre i costi dei siti, le spese dello spettro e le altre tasse d’ingresso.
Il quarto passo condurrà a “performance efficaci”. Ad occuparsene sarà il Body of European Regulators for Electronic Communications (BEREC) che dovrà fare in modo di aumentare la fornitura dello spettro e di evitare situazioni per cui siano necessari ulteriori interventi.
Il quinto punto è quello che più guarda al futuro. Nei prossimi cinque anni il traffico di dati aumenterà in maniera esponenziale. Regole che fissano target semplici e uniformi per la copertura di rete non saranno più sufficienti. Si dovrà fare una distinzione fra le diverse applicazioni. Se non si procederà in questo senso, le regole della net neutrality inibiranno l’innovazione, aumenteranno i costi e danneggeranno i consumatori.
Nella strategia firmata GSMA c’è spazio anche per gli investimenti, soprattutto per quelli che riguardano lo spettro. Per la sua regolamentazione l’Ue aveva già proposto, lo scorso 2 febbraio, un piano per regolare meglio quello per la banda ultralarga per i dispositivi mobili. Ora bisogna occuparsi dei costi e delle tasse per assicurarsi che lo spettro possa essere dato in licenza in modo da promuovere la rete d’investimenti necessaria per sfruttarlo a pieno.
L’ultimo punto si rivolge direttamente a Bruxelles e ai politici europei. Spetterà a loro il compito di dare la priorità ai dispositivi mobili mentre studiano nuove strategie. Solo così si potrà ampliare il raggio d’azione fornendo anche migliori e nuovi servizi ai cittadini.