Bruxelles – La crisi dei migranti sta prendendo una piega sempre più tragica: secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati 700 migranti sono annegati solo la scorsa settimana, nei tre naufragi avvenuti nel mar Mediterraneo.
“La prima tragedia risale a mercoledì”, ha ricordato William Spindler, portavoce dell’Unhcr, “quando una barca che trasportava 670 persone si è capovolta, tra queste hanno perso la vita anche 40 bambini e la maggior parte dei passeggeri sono tutt’ora dispersi”. Il portavoce ha continuato il tragico conteggio spiegando che “al secondo incidente di giovedì è poi seguito un terzo il venerdì, e sommando i tre episodi temiamo che siano annegate all’incirca 700 persone”.
Nonostantenel Mediterraneo siano attive sia le navi di Triton che quelle della missione Ue Sofia, che dovrebbe bloccare gli scafisti al largo delle coste libiche, secondo l’Unhcr “si sarebbe dovuto fare di più in precedenza per evitare che i profughi utilizzassero piccole imbarcazioni, rischiando così la vita per il semplice fatto che nel loro Paese d’origine non hanno altra scelta”.
“A seguito del capovolgimento della barca utilizzata dai contrabbandieri mercoledì sono ancora disperse 100 persone, mentre altre 550 non sono state ancora ritrovate da quella affondata giovedì”, ha confermato anche Carlotta Sami, altra portavoce dell’Unhcr che calcola: “Almeno 9mila persone sono morte in 30 mesi, 300 ogni mese. Questa è accettabile come normalità?”
“Ogni vita persa è una di troppo”, commenta dal canto suo la Commissione europea che rivedica però, tramite il portavoce Margaritis Schinas, di avere già “portato avanti un’azione comprensiva prima che la crisi raggiungesse il tragico climax che abbiamo visto dall’estate scorsa alla fine di quest’anno”. In particolare “Ora che la situazione nell’Egeo è stata normalizzata, guardiamo con grande attenzione la rotta del Mediterraneo”, assicura Schinas, ricordando che la settimana scorsa è stato nominato un nuovo direttore generale della Direzione generale Affari interni che avrà proprio il compito di “lavorare sulla rotta del Mediterraneo centrale”. Insomma “salvare vite ed evitare le tragedie è sempre stato e sarà sempre una delle priorità principali del lavoro della Commissione” e “non aspettiamo questi eventi recenti per reagire, lo stiamo facendo da mesi”, assicura il portavoce dell’esecutivo Ue, ricordando che proprio per questo le risorse di Triton sono state triplicate lo scorso anno “contribuendo a salvare oltre 59mila migranti lo scorso anno”. Il prossimo passo, ricorda, sarà la presentazione di un paper che si occupi degli aspetti esterni della questione migratoria, che dovrebbe raccogliere anche i suggerimenti del Migration Compact di Matteo Renzi.