Bruxelles – Il polmone verde più antico del continente, la foresta Bialowieza, rischia di scomparire a seguito dell’approvazione del piano di disboscamento da parte del governo polacco. La motivazione ufficialmente è legata ad un insetto infestante, il Bostrico dell’abete rosso, che nonostante la sua dimensione (di circa 5 millimetri) ha la capacità di radere al suolo l’intera foresta di oltre 1.500 chilometri quadrati di alberi.
Per difendere Bialowieza si era già mossa l’intera Unione europea, insieme a scienziati, e ambientalisti che accusavano il governo polacco di non aver ascoltato i sui cittadini, le associazioni a tutela della natura e l’Unesco. Tra i tanti soggetti in causa si sono espressi anche Greepeace e Wwf Polonia, che tentando di evitare il disboscamento avevano portato la questione di fronte alla Commissione europea ma con scarsi risultati.
Jan Szyszko, ministro dell’ambiente polacco, sostiene che “la decisione di disboscare la foresta ha come scopo la sua preservazione, salvaguardandola dal degrado e proteggendo le specie animali che ci abitano”. Szysko ha poi aggiunto che l’intenzione è quella di non toccare la parte antica del polmone verde che appartiene al patrimonio dell’Unesco dal 1979.
L’argomento però è molto controverso, e si susseguono le polemiche riguardanti la scelta drastica; Katarzyna Jagiello, attivista di Greenpeace Polonia, afferma ad esempio che “il ministro non capisce che questo insetto è un visitatore abituale della foresta che nonostante la sua presenza è sempre riuscita a sopravvivere senza l’intervento dell’uomo”.
Nello specifico il piano prevede l’abbattimento di 180mila metri cubi di foresta in 10 anni, a differenza del progetto del governo precedente che sempre in 10 anni ne prevedeva la distruzione di 40mila. Da una parte gli ambientalisti attaccano, mentre dall’altra il governo si difende, ma l’unica cosa certa è che un tale disboscamento causerà danni irreversibili a Bialowieza, minando per sempre il suo ecosistema.