Bruxelles – Porre rimedio alle carenze del “Privacy Shield“, la proposta di protezione dei dati personali dei cittadini dell’Ue trasferiti negli Stati Uniti per scopi commerciali. É quanto chiede il Parlamento europeo con una risoluzione non legislativa approvata oggi con 501 voti favorevoli, 119 contrari e 31 astensioni. I deputati accolgono con favore gli sforzi profusi dalla Commissione e dall’amministrazione degli Stati Uniti per conseguire miglioramenti sostanziali nel Privacy Shield rispetto al precedente Safe Harbour. Tuttavia, si esprime preoccupazione per alcune carenze nel nuovo accordo proposto negoziato dalla Commissione, in particolare: l’accesso da parte delle autorità pubbliche ai dati trasferiti; la possibilità di raccogliere una quantità di dati che, in alcuni casi, non risulta conforme ai criteri di necessità e proporzionalità sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. Inoltre, riguardo al ruolo del Mediatore nel Dipartimento di Stato americano, che i deputati accolgono con favore, si ritiene che questa nuova figura non sia sufficientemente indipendente né dotata di poteri adeguati per esercitare efficacemente le proprie funzioni. Infine, gli eurodeputati invitano la Commissione e l’amministrazione degli Stati Uniti a rendere la procedura per fare ricorso efficace e di semplice utilizzo.
Il Parlamento Ue chiede alla Commissione anche di effettuare periodicamente valutazioni adeguate sul Privacy Shield, in particolare in vista delle nuove norme sulla protezione dei dati Ue che entreranno in vigore tra due anni.