Bruxelles – Pochi giorni fa è cominciata la costruzione del Tap (acronimo per Tran-Adriatic Pipeline), che dalla frontiera turco-greca attraverserà l’Albania per poi portare il gas fino in Italia. Ma il cosiddetto “corridoio sud” potrebbe ampliarsi ulteriormente grazie a un altro gasdotto dal nome più poetico. Si chiama Poseidon il progetto concorrente rispetto al Tap, il cui processo di realizzazione è però in fase meno avanzata. “Il nostro progetto di una pipeline meridionale ha un grande potenziale”, ha affermato Theodoros Kitsakos, amministratore delegato di Depa, la società greca che insieme all’italiana Edison sta lavorando al gasdotto. “Porteremo energia economica e sostenibile in tutta Europa”, ha insistito Kitsakos durante una conferenza sull’argomento tenutasi oggi a Bruxelles.
Partendo dalla costa greca, quindi più a sud rispetto al Tap, il gasdotto si dovrebbe inabissare nel Mar Ionio (fino a quasi 1400 metri di profondità) per poi riemergere sulla costa italiana nei pressi di Otranto. “Il nuovo progetto sarà un buon compromesso internazionale, sia perché è la connessione tra Grecia e Italia, sia perché grazie ad esso importeremo gas dal Medio Oriente e dalla Russia, in modo che i singoli clienti possano scegliere da quali fonti rifornirsi”, ha dichiarato Elio Ruggeri, senior vice-president di Edison e chief executive officer di IGI Poseidon.
Secondo Ruggeri, il gas è una fonte essenziale per il futuro, “perché le rinnovabili sono l’obiettivo di tutta l’Europa, e dobbiamo continuare in questa direzione, soprattutto perché sotto il punto di vista economico abbiamo rilevato un grande risparmio. Inoltre si creeranno circa 1.600 nuove occupazioni durante la costruzione del gasdotto, e almeno 800 nuovi lavori permanenti nel momento della sua conclusione”.