Bruxelles – Li chiamano “contratti lenti” e sono quelli siglati da 50 milioni di cittadini europei che vivono in condizioni di povertà energetica. Questo significa che gli accordi stipulati con i loro fornitori sono datati. E che quando i consumatori scelgono di passare ad altri contratti, più convenienti, si trovano costretti a pagare penali molto alte. È questa diseguaglianza che ha spinto i deputati del Parlamento europeo ad approvare oggi una risoluzione a favore dei consumatori di energia, in linea con gli obiettivi che nei mesi scorsi si è posta anche la Commissione Ue.
Il Parlamento vuole sostenere sistemi di acquisto collettivi, la produzione energetica delle famiglie, migliori strumenti di confronto dei prezzi e la possibilità per i consumatori di cambiare con più facilità fornitori e tariffe, in maniera trasparente. Lo ha ribadito anche Theresa Griffin del gruppo S&D (Socialisti e Democratici), relatrice del documento non vincolante approvato dalla Plenaria : “Voglio che le compagnie energetiche forniscano ai consumatori le informazioni riguardo alle tariffe più convenienti ed eliminino le penali per il cambiamento di fornitore. Nel 2016, in Europa, nessuno dovrebbe scegliere tra il riscaldamento o il cibo”.
La richiesta dei parlamentari prevede uno stanziamento di fondi comunitari per contrastare la povertà energetica e la promozione del ruolo attivo dei cittadini nel mercato energetico. quest’ultimo punto si potrà raggiungere introducendo nuovi modelli imprenditoriali, soprattutto a favore dei sistemi di acquisto collettivo, anche nei condomini.
Ridurre gli ostacoli amministrativi rappresenterà un altro grande passo in avanti. Vale a dire: accorciare i tempi per le autorizzazioni a entrare nel mercato e dare il via a sistemi comunitari e cooperativi. In quest’ottica, anche conoscere lo storico delle bollette, per confrontare le diverse offerte, è un punto chiave per i parlamentari. E lo si potrà fare con reti e apparecchiature intelligenti che automatizzino la gestione della domanda energetica in risposta alle indicazioni dei prezzi.